Sassari, 22 novembre 2025 – Il Teatro Civico ha vibrato ieri sera di suoni che hanno attraversato confini geografici e spirituali, grazie ad una delle date sassaresi del Boghes e Cordas World Strings Festival.
Sul palco, due progetti diversi e complementari hanno dato vita a un dialogo unico tra culture e mondi sonori: D-saFE e il duo Nasanjargal Ganbold & Johanni Curtet.
La sperimentazione di D-saFE.
Il concerto si è aperto con Marco Pancaldi (alla chitarra, già membro fondatore dei Bluvertigo) e Lorenzo Pierobon (alla voce, già musicoterapeuta e cantante specializzato nell’uso del canto armonico), creatori del progetto D-saFE. La loro fusione di voce amplificata ed elettronica con la chitarra elettrica ha creato paesaggi interiori sospesi tra sacralità e sperimentazione. Le influenze etniche, ambient e progressive hanno tessuto un mosaico sonoro che ha catturato il pubblico, invitandolo a un ascolto meditativo e visionario.
Il canto ancestrale delle steppe.
A seguire, Nasanjargal Ganbold e Johanni Curtet hanno portato la tradizione del khöömii, il canto di gola mongolo capace di riprodurre armonici multipli e imitare i suoni della natura. Ganbold, virtuoso strumentista, e Curtet, etnomusicologo e musicista, hanno guidato gli spettatori in un viaggio nelle steppe dell’Asia centrale, dove la voce diventa un ponte tra uomo e paesaggio. Le lodi spirituali e le melodie antiche hanno risuonato come un richiamo universale alla memoria e alla contemplazione.
Un incontro di mondi.
La serata si è chiusa con l’applauso consapevole di un pubblico affascinato dall’intensità del doppio live. D-saFE e Ganbold & Curtet hanno dimostrato come la World Music non sia solo etichetta, ma un vero spazio di incontro: corde e voci che si intrecciano per raccontare l’umanità attraverso il suono. È stato un viaggio senza metà, laddove proprio quel viaggio si è rivelato meta e principio di un nuovo percorso nei vasti e meravigliosi territori della Musica.