Sanità ad Alghero, la pazienza è finita.
«Con estrema fermezza denunciamo l’ennesima prova di disinteresse e superficialità da parte dell’ASL di Sassari e di chi oggi governa l’azienda sanitaria locale. Le ultime nomine, che avrebbero dovuto segnare un cambio di passo, certificano invece un ulteriore peggioramento della situazione». A parlare è Christian Mulas, presidente della Commissione Consiliare Sanità. Il suo sfogo non lascia spazio a interpretazioni. Alghero, città turistica di punta, viene trattata come un paesino sperduto. Mentre si fanno feste per i record turistici e si sventolano numeri da capogiro, i servizi sanitari vanno in pezzi.
«Ogni anno vengono celebrati con entusiasmo i record turistici, con migliaia di presenze in città: più persone significa più bisogno di servizi, non meno». Invece si toglie personale, si chiudono ambulatori, si riduce l’assistenza. Proprio quando servirebbe di più. «Bocciamo senza mezzi termini le decisioni della Regione in materia sanitaria, che prevedono per l’estate – proprio nei mesi più critici – solo ambulatori territoriali, rinviando a settembre l’assegnazione di nuovi medici di base. Una scelta miope, grave e da rigettare con decisione».
La questione non è un capriccio: è un diritto fondamentale. «Se chi oggi ha la responsabilità politica della sanità regionale non è in grado di comprenderlo, non è nelle condizioni di continuare a ricoprire quel ruolo». E qui il colpo di fioretto finale: rispetto. Non solo per le foto con le spiagge da cartolina, ma anche per chi ha bisogno di un medico.
«Chiediamo rispetto per Alghero. Non solo quando c’è da prendersi meriti per i numeri del turismo, per i concerti o per la bellezza del nostro mare, ma soprattutto quando si tratta di garantire diritti primari come quello alla salute». A sentirla così, più che una denuncia sembra una sveglia. E una bella forte.