In Gallura, l’elisoccorso rischia di diventare un lusso per pochi, o peggio: uno strumento impiegato altrove mentre sul territorio si attende, spesso troppo a lungo, un soccorso che non arriva. Cristina Usai, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione per denunciare quella che definisce «una situazione non più tollerabile», legata all’utilizzo crescente dell’elicottero di Olbia per trasporti non urgenti fuori dalla Sardegna.
«L’elisoccorso di Olbia, presidio sanitario fondamentale per la zona nord-orientale dell’Isola, viene utilizzato in maniera crescente per trasporti non urgenti fuori dalla Sardegna, sottraendolo alla disponibilità del sistema regionale e riducendo la disponibilità del mezzo per interventi di emergenza in Gallura», ha spiegato Usai. Il problema, già noto da tempo, ora viene certificato dai numeri: nel 2023, sono stati 50 i voli fuori regione. Al 30 maggio 2025 si è già arrivati a quota 49. Un trend in aumento che, nei primi giorni di giugno, ha visto sei trasporti extraregionali in appena otto giorni, con l’elicottero reso indisponibile per circa sette ore.
Durante queste assenze – osserva Usai – è toccato all’elicottero di Alghero coprire l’intera area, con interventi a Palau, La Maddalena, Calangianus e Arzachena. Ma i tempi si allungano: «fino a 30/35 minuti», dichiara la consigliera, «non accettabili in situazioni di emergenza».
E mentre la Gallura si prepara alla stagione turistica, con una popolazione che si moltiplica, la questione si fa ancora più urgente. «Questa situazione compromette il diritto alla tutela della salute e all’assistenza tempestiva dei cittadini galluresi e, nel periodo estivo, dei turisti».
Usai punta il dito sull’organizzazione logistica dell’Areus e propone una revisione del sistema. «Considerando che in Sardegna sono attualmente operativi tre elicotteri destinati all’elisoccorso – oltre a Olbia, anche Alghero e Cagliari – e che la maggior parte degli interventi di emergenza grave (come gli incidenti stradali) si concentra durante tutto l’anno proprio nella zona nord-est dell’isola, è opportuno che Areus consideri una modifica della propria organizzazione logistica».
La proposta è netta: «Esternalizzare i trasporti sanitari non urgenti ad altri operatori con aeromobili più economici e idonei, riservando l’elisoccorso esclusivamente alle emergenze».
Le parole sono misurate, ma il tono è chiaro. E stavolta, a essere messo in discussione non è solo un servizio, ma l’idea stessa di urgenza sanitaria.