Lunedì scorso il consiglio comunale di Ploaghe ha tenuto una seduta aperta alla popolazione per discutere due ordini del giorno legati alla situazione in Medio Oriente. Due atti politici dal contenuto chiaro: da un lato, il sostegno alla campagna di Emergency “R1PUD1A”; dall’altro, la richiesta formale al Parlamento italiano di riconoscere lo Stato di Palestina. Entrambe le mozioni sono state approvate all’unanimità.
La seduta, molto partecipata, ha visto la presenza di numerosi cittadini e rappresentanti di diverse associazioni, locali e non solo. A introdurre i temi è stato il sindaco Carlo Sotgiu. Sono poi intervenuti l’assessore all’ambiente Mario Muggiolu, che ha sottolineato l’importanza dell’impegno del consiglio, e la consigliera Eliana Fois del gruppo “Insieme per Ploaghe”.
Tra gli interventi più significativi si segnalano quelli di Lavinia Rosa, dell’associazione “Ponti non muri” di Sassari; Rita Diez e Giovanni Salis di Emergency; Thomas Arras per l’Anpi provinciale; e Alessandro Carta dell’associazione “Sulla strada”. A portare la voce delle nuove generazioni, anche Irene Carbone e Giada Onida, in rappresentanza della consulta giovanile di Ploaghe.
La prima mozione, approvata senza alcun voto contrario, chiede che il Parlamento e il Governo italiano riconoscano formalmente lo Stato di Palestina, e che promuovano tale riconoscimento anche presso il Parlamento europeo e in sede ONU. L’obiettivo dichiarato è “permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità”. Il testo contiene inoltre una ferma condanna per “ogni violazione dei diritti umani nei territori della Striscia di Gaza e della Cisgiordania”, con riferimento particolare alla popolazione civile.
La seconda mozione, anch’essa approvata all’unanimità, esprime il sostegno del Comune di Ploaghe alla campagna “R1PUD1A”, condividendone “finalità, valori e obiettivi”, e manifesta un chiaro “messaggio pubblico di ripudio della guerra e di adesione ai principi costituzionali e umanitari”.
A chiusura della seduta, sulla facciata del Municipio è stato affisso uno striscione con la scritta: “Questo Comune R1PUD1A la guerra”. Una scelta simbolica, ma dal peso politico evidente.