Alghero, il ministro Abodi in visita: Fratelli d’Italia si mette in posa

Ad Alghero, quando arriva un ministro, non si perde l’occasione per una foto. Stavolta tocca ad Andrea Abodi, titolare del dicastero per lo Sport e i Giovani nel governo Meloni. Una visita di poche ore, scandita da incontri istituzionali, tappe simboliche e sorrisi ben calibrati. Ma più che ai progetti, a restare impressi sono i flash: quelli scattati accanto a chi, come il capogruppo in Consiglio comunale Alessandro Cocco e il vicecoordinatore cittadino Alessio Auriemma, ha accompagnato il Ministro con puntuale diligenza lungo il percorso ufficiale.

La macchina organizzativa di Fratelli d’Italia, da parte sua, non ha perso tempo nel rivendicare l’appuntamento come una prova di attenzione concreta verso la città. «È stato un momento importante per la città e per la nostra comunità politica – ha dichiarato il coordinatore cittadino Pino Cardi –. La presenza del Ministro Abodi, la sua sensibilità verso i temi giovanili e il suo spirito di ascolto danno il senso di una politica e di un governo che riconosce l’importanza del rapporto con i territori».

La formula è quella consueta: si parla di “valore”, di “memoria”, di “radicamento”. E non manca l’elogio al progetto del Treno del Ricordo, riattivato idealmente durante la tappa a Fertilia. Una scelta che rievoca un passato drammatico ma troppo spesso strumentalizzato in chiave politica. La tappa sportiva, invece, è stata quella più sobria: la presenza del Ministro al World Triathlon Championship, un evento che ha portato visibilità e atleti da tutta Europa.

Ma dietro le righe del comunicato si intravede il senso reale dell’operazione: segnare la presenza, rimarcare la vicinanza al governo nazionale e ribadire che, nel gioco delle alleanze, Fratelli d’Italia ad Alghero è pronta a intestarsi ogni visita, ogni dichiarazione, ogni stretta di mano.

A voler essere generosi, si potrebbe dire che la politica locale ha bisogno anche di questo: di presenze ministeriali, di simboli e fotografie. A voler essere precisi, si può notare che nessuna nuova risorsa, nessun nuovo impegno, nessuna promessa concreta è uscita dalla bocca del Ministro. Il che non è un peccato. Ma neppure un merito.

Alla fine resta l’impressione di una tappa ben costruita, utile più ai coordinamenti di partito che agli impianti sportivi della città. Se questa è “l’attenzione concreta verso Alghero”, allora è lecito chiedersi cosa ne sarebbe senza.

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