Alghero e il conto dell’estate: Daga risponde ai critici con i piedi per terra

Mentre a Cagliari il Poetto entra nella stagione dei parcheggi a pagamento senza che nessuno gridi allo scandalo, ad Alghero basta una delibera sulle strisce blu per scatenare indignazioni a comando e levate di scudi da social. In questo scenario ormai noto – dove governare è complicato e contestare è gratis – arriva la voce schietta di chi, dalla scrivania dell’assessorato, si assume il peso delle scelte. Enrico Daga, assessore al demanio, bilancio e finanze del Comune di Alghero, ha affidato a Facebook un messaggio che più che un post suona come una lezione di realismo amministrativo.

«Cagliari è città metropolitana, capace di risorse finanziarie per noi inimmaginabili, eppure da giugno a ottobre i suoi parcheggi saranno a pagamento», scrive Daga. Non una difesa, ma un punto di partenza per spiegare come una città come Alghero, “fisarmonica” per definizione – piccola d’inverno, città media d’estate – debba ogni anno inventarsi risposte con risorse da paesino.

«Siamo una realtà "fisarmonica" con esigenze enormi, da grande città, con trasferimenti dallo Stato e dalla Regione parametrati sul numero dei residenti, senza che si tenga conto delle dimensioni e delle esigenze estive», prosegue l’assessore, elencando con tono sobrio ma preciso le voci di spesa che ogni amministrazione conosce: pulizia, decoro, manutenzione, eventi, scuola, volontariato, asili, polizia urbana, cultura. Tutto il necessario, insomma, per tenere viva e civile una città che d’estate si gonfia di presenze e richieste.

Ma con che risorse, se “non si vive di illusioni e nemmeno di slogan”? Daga non lo scrive per provocare, ma per mettere in chiaro che «chiunque governi vive uno stato di frustrazione senza pari, alla continua e perenne rincorsa». È per questo – aggiunge – che le scelte strutturali vanno rivendicate, anche quando impopolari.

«Chi oggi si scandalizza per i parcheggi a pagamento dovrebbe spiegare come si tengono in piedi servizi pubblici di qualità senza un euro in cassa. Magari qualcuno crede ancora che basti un post indignato per asfaltare una strada», scrive, senza mezze misure.

Il riferimento, nemmeno troppo velato, è alla politica del like facile, alla protesta che si fa comoda indignazione, a chi parla senza sapere e pretende senza proporre. In una città che vuole vivere di turismo, e che ogni anno si lamenta per strade dissestate, pulizie carenti e servizi zoppicanti, qualcuno dovrà pur dire come pagarli quei servizi. E stavolta, a dirlo, è chi governa.

«Cerchiamo di governare con pragmatismo», insiste Daga, ricordando anche l’arrivo di 1.400 nuovi posti auto con tariffe dedicate per i residenti. Un piano straordinario che, nella visione dell’amministrazione, dovrebbe coniugare efficienza e sostenibilità, per una città che non può permettersi di vivere con l’ipocrisia del tutto gratis.

La chiusa è un invito alla verità dei numeri e delle responsabilità: «Se vogliamo una città ordinata, viva, efficiente, dobbiamo essere anche onesti sul come. Perché la demagogia costa meno, ma alla fine lascia solo buche, disservizi e lamentele. Ma dopotutto, chi ama Alghero lo sa, e ci aiuta a farla funzionare». In tempi di contabilità scarsa e aspettative altissime, questa non è solo una giustificazione. È un richiamo alla realtà. E in politica, quando si è davvero al governo, la realtà torna sempre a presentare il conto.

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