Tra il primo e il 2 giugno, sulla litoranea che conduce a Fertilia, l’estate si è aperta con il primo vero banco di prova per l’ordine pubblico. Centinaia di ragazzi si sono riversati verso il Touch, la discoteca tornata in attività. Per la prima volta, però, ad attenderli non c’erano soltanto luci e musica. C’erano anche Polizia Locale, Carabinieri e Polizia di Stato, fianco a fianco in una operazione interforze coordinata dalla Questura. Pattugliamenti congiunti, perquisizioni mirate, presenze in borghese: un messaggio chiaro a chi, dietro il paravento del divertimento, cerca altre vie.
Un’azione definita “ad alto impatto”, che segna un cambio di passo — come auspicato dal comandante della Polizia Locale, Salvatore Masala — e che punta a fare delle notti algheresi un luogo più sicuro. Non più terra di nessuno, ma territorio presidiato.
Ma se da una parte si controlla, dall’altra si distrugge. Nella notte successiva, tra il 2 e il 3 giugno, il vandalismo è tornato a colpire. Questa volta, nella zona opposta della strada, sul litorale di Maria Pia, dove il sistema dunale, protetto da staccionate e cannicciati installati da poco, è stato oggetto di atti incivili. Interi segmenti sono stati divelti, rifiuti lasciati come fossero medaglie di guerra. Una guerra però contro il bene pubblico, contro la tutela dell’ambiente, contro il rispetto dovuto a un paesaggio che altrove sarebbe sacro.
«Un’azione indegna e intollerabile – ha commentato l’assessore all’Ambiente Raniero Selva – che vanifica il lavoro svolto con grande impegno e spesa di risorse pubbliche per preservare il nostro bene prezioso rappresentato dal sistema dunale». A breve si procederà al ripristino delle protezioni, ma l’impressione è quella di una lotta impari tra chi costruisce e chi si diverte a distruggere.
Eppure, non tutto è perduto. A dare una lezione silenziosa di civiltà ci pensano alcuni giovani algheresi, che hanno deciso di rimboccarsi le maniche e restaurare la parete del Balaguer, recentemente imbrattata.
Due notti, due immagini: da una parte lo Stato che si organizza, pattuglia, previene. Dall’altra cittadini che, per senso civico, scelgono di riparare. In mezzo, come sempre, c’è la parte peggiore: quella che strappa, rompe, insozza, e poi sparisce nel nulla.
Ma anche Alghero, oggi, comincia a dire che il nulla non è più un rifugio sicuro.