SASSARI – Venerdì 30 maggio, alle ore 17:30, nella sede della Costituente Sassari in viale Umberto 122, si terrà la terza assemblea itinerante del percorso partecipativo “Ricostruiamo la democrazia sarda”, promosso da una rete composta da partiti, associazioni, sindacati e comitati territoriali. Dopo gli appuntamenti di Bauladu e Nuoro, il cammino di confronto e mobilitazione prosegue con la volontà dichiarata di porre fine all’attuale assetto maggioritario e promuovere una riforma condivisa della legge elettorale regionale.
Il percorso, come precisano i promotori, non nasce per puro esercizio di stile, ma dall’urgenza di contrastare la crescente disaffezione verso la politica e la perdita di rappresentanza effettiva di una parte significativa della società sarda. “Ad ogni tornata elettorale – si legge nell’appello – assistiamo a una lesione dei diritti dei cittadini ad essere realmente rappresentati”. L’attuale legge, con il suo impianto maggioritario e l’elezione diretta del presidente della Regione, ha alimentato – secondo i promotori – l’astensionismo, il personalismo politico e la progressiva marginalizzazione delle realtà locali e delle forze sociali minoritarie.
L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare, attraverso processi di consultazione diffusa, a una proposta di legge che il Consiglio Regionale sia chiamato a varare entro la prima metà della legislatura. “Una legge nuova – spiegano – che ridia centralità agli organi eletti, garantisca pluralismo e partecipazione e restituisca ai partiti il loro ruolo costituzionale, ormai ridotto a comitati elettorali legati a leader temporanei”.
Particolare attenzione viene posta anche al tema della parità di genere e della rappresentanza dei territori più periferici, due nodi che, secondo gli organizzatori, l’attuale sistema elettorale ha finito per ignorare. Il messaggio è chiaro: il maschilismo e la diseguaglianza territoriale non sono più accettabili nella composizione di un’assemblea legislativa che si vuole moderna e inclusiva.
“Ricostruiamo la democrazia sarda” si presenta dunque come un laboratorio civico e politico, che ambisce a coinvolgere non solo i partiti, ma anche i cittadini, in un confronto pubblico sulle regole del gioco democratico. I promotori, che includono formazioni della sinistra, indipendentisti, ambientalisti, sindacati e associazioni civiche, invitano chiunque condivida questi principi a partecipare attivamente alla costruzione di un nuovo modello di rappresentanza. Perché – concludono – “la crisi della democrazia si affronta cambiando le regole, non adattandosi al loro fallimento”.