Cagliari, 20 maggio 2025. In una Sardegna che continua a perdere popolazione anno dopo anno, con un tasso di natalità sceso nel 2023 al minimo storico di 4,6 nati ogni mille abitanti – il più basso d’Italia e tra i più bassi d’Europa – e dove oggi si contano 266 anziani ogni 100 giovani sotto i 15 anni, la proposta di legge “Sardinia Family” si pone come una risposta concreta e necessaria a una delle emergenze più gravi e trascurate dell’isola: il declino demografico.
Dal 2011 la popolazione residente in Sardegna è in costante calo. Solo nell’ultimo anno si sono persi oltre 8.300 residenti, e il saldo tra nascite e decessi è profondamente negativo: nel 2023 si sono registrati 7.231 nati a fronte di 18.563 decessi. L’età media ha raggiunto i 48,8 anni, ben oltre la media nazionale, e l’indice di vecchiaia ha visto un’impennata di 84 punti in dieci anni, segno di un rapido sbilanciamento intergenerazionale.
In questo scenario critico, segnato da uno spopolamento diffuso e dall’invecchiamento della popolazione, è stata presentata oggi in conferenza stampa dal gruppo consiliare Uniti per Alessandra Todde la Proposta di Legge n. 84, a prima firma del Consigliere Regionale On. Sebastian Cocco, sottoscritta anche dagli On. Giuseppe Frau e On. Valdo Di Nolfo, dal titolo “Sardinia Family. Interventi di promozione della natalità, del benessere familiare e diffusione delle politiche di conciliazione famiglia-lavoro”. Un’iniziativa ambiziosa che intende affrontare in modo strutturale le sfide poste dalla crisi demografica, sostenere la genitorialità – in tutte le modulazioni delle forme familiari, unipersonali, di coppia, nucleari, lunghe o monogenitoriali – e promuovere un nuovo modello di welfare che riconosce nelle famiglie il cuore pulsante della comunità.
Alla base della proposta vi è la convinzione che la conciliazione tra vita lavorativa e familiare sia una necessità urgente per garantire il benessere delle persone e la coesione dei territori.
Il nuovo standard diventa così uno strumento concreto per promuovere, all’interno delle organizzazioni pubbliche e private, politiche innovative che favoriscano la conciliazione tra tempi di cura e tempi di lavoro. L’obiettivo finale è la costruzione di un sistema integrato di politiche familiari che sostenga la natalità, rafforzi le reti sociali e generi capitale relazionale a beneficio dell’intera comunità.
La proposta introduce inoltre un modello di governance diffusa attraverso la creazione dei “Distretti Sardinia Family”, vere e proprie reti territoriali in cui enti pubblici, privati e soggetti del terzo settore collaborano per offrire servizi integrati, qualificati e orientati al benessere delle famiglie. A rafforzare questo impianto sarà anche una certificazione territoriale familiare, pensata per valorizzare i territori che si distinguono per l’attenzione e l’impegno concreto verso le politiche familiari.
Tra gli strumenti previsti, la legge propone l’istituzione di uno sportello unico per i cittadini e le famiglie, volto a semplificare l’accesso ai servizi e a fornire orientamento su diritti, opportunità e progetti di conciliazione.
La “Carta sarda per la famiglia”, invece, sarà uno strumento elettronico per usufruire di agevolazioni economiche, riduzioni tariffarie e benefici in servizi pubblici e privati. A ciò si aggiunge un sistema di premialità per le organizzazioni virtuose, che potranno accedere a punteggi aggiuntivi nelle procedure pubbliche.
Ampio spazio è dedicato anche alla formazione e all’innovazione, con l’istituzione di un master per "manager di territorio”, figura strategica per la progettazione, lo sviluppo e il coordinamento dei distretti familiari. In collaborazione con università, enti di ricerca e osservatori socio-economici, la Regione promuoverà percorsi formativi rivolti a operatori pubblici, imprenditori e professionisti, con l’obiettivo di diffondere una cultura delle politiche familiari fondata sulla conoscenza, l’esperienza e la professionalità.
L’attuazione della legge non comporterà nuovi oneri per il bilancio regionale: saranno utilizzate risorse già disponibili a legislazione vigente, insieme a fondi statali ed europei destinati alle stesse finalità (circa 60 mln di euro), con l’intento di incrementare ove occorra.
«Abbiamo il dovere di fermare l’emorragia demografica e sociale che sta svuotando la Sardegna. Con questa legge non parliamo di numeri, ma di dignità, di opportunità e del diritto di costruire il proprio futuro qui, nella propria terra», ha dichiarato il primo firmatario On. Sebastian Cocco, capogruppo di Uniti per Alessandra Todde. «Sardinia Family è una proposta concreta, strutturata e inclusiva, che guarda alle famiglie di oggi e a quelle che verranno».
«Non possiamo più permetterci un approccio attendista», ha aggiunto l’On. Giuseppe Frau. «La Sardegna ha bisogno di misure strutturali che vadano oltre i bonus una tantum: dobbiamo investire in un ecosistema sociale in cui creare famiglie non sia un ostacolo, ma una scelta sostenibile e supportata».
Sulla stessa linea l’On. Valdo Di Nolfo, che ha sottolineato come «Con questa proposta di legge, finalmente mettiamo nero su bianco il fatto che per la Regione Sardegna esiste solo il concetto di “famiglie”, al plurale, come chiarito già nel secondo capoverso della relazione che accompagna la norma. La finalità è rappresentare e tutelare tutte le modulazioni delle forme familiari: siano esse unipersonali, di coppia, nucleari, lunghe o monogenitoriali. Perché per noi – e per la Regione Sardegna – tutte le famiglie sono importanti, soprattutto quelle meno tutelate, cioè quelle monogenitoriali».».
On. Sebastian Cocco
On. Valdo Di Nolfo
On. Giuseppe Frau
Gruppo Uniti per Alessandra Todde - Consiglio Regionale della Sardegna