Servitù militari, FDI vuole togliere alla Sardegna ogni controllo: Onorevoli Di Nolfo, Cocco e Frau: "Serve fare fronte comune contro il neocolonialismo meloniano"

  Servitù militare e Sardegna: una storia di occupazione senza fine. A inizio marzo in Commissione Difesa della Camera dei deputati è iniziato l’iter parlamentare del Disegno di Legge 1887, a firma dell’On. Paola Maria Chiesa (FdI), che mina in profondità le competenze delle regioni in materia ambientale, sottraendogli ogni controllo sui territori dove sorgono complessi militari. L'articolo 15bis affiderebbe allo Stato la competenza esclusiva sulle funzioni e attività legate alla difesa e alla sicurezza nazionale, imponendo alle regioni di chiedere l'autorizzazione per applicare norme ambientali nelle aree militari. Un tema sicuramente caldo e delicato in una regione come la Sardegna: la nostra terra infatti subisce il 66% delle servitù esistenti nel territorio italiano e ospita forzatamente i due poligoni militari interforze più grandi d'Europa. La proposta dell'On. Chiesa rappresenta dunque un autentico attacco all'autonomia regionale: la proposta infatti potrebbe ridurre il controllo sulle aree militari, equiparando gli standard di bonifica di queste aree a quelli di siti industriali dismessi, con conseguenti preoccupazioni per le implicazioni ambientali e di benessere dei cittadini. Lo sgomento degli onorevoli regionali Valdo Di Nolfo, Sebastian Cocco e Giuseppe Frau: «Esprimiamo grande preoccupazione per la proposta di legge di Fratelli d'Italia: troviamo già assurdo che nella Commissione Difesa della Camera dei deputati non figuri neanche un parlamentare sardo, a rappresentare una terra coinvolta in maniera diretta e impattante dalle servitù militari». «La Sardegna paga già pesantemente le occupazioni militari e non può permettersi di perdere ulteriormente il controllo su territori già devastati da queste occupazioni -proseguono -. La visione del partito di Giorgia Meloni è di ridurre drasticamente il potere della Regione e COMIPA, il Comitato Paritetico sulle Servitù Militari, che attualmente vigila sulle attività militari nell'isola. È inaccettabile che, mentre attendiamo la nomina di Osservatori Ambientali indipendenti, si tenti di depotenziarne il ruolo e di consentire attività militari senza controllo». Per combattere questo attacco figlio di un atteggiamento sempre più neocolonialista serve un fronte unito: «Abbiamo bisogno di fare squadra - spiegano Cocco, Di Nolfo e Frau - e rivolgiamo un invito a tutti i parlamentari sardi a unirsi in questa battaglia. Non possiamo permettere che, con la scusa dell'escalation del quadro geopolitico, si consumi un'ulteriore beffa ai danni della Sardegna. È fondamentale che la voce della nostra regione venga ascoltata e che si tutelino i diritti e la salute del nostro popolo». Concludono: «Ribadiamo il nostro impegno in prima persona a difendere nella lotta contro le servitù militari, contro il neocolonialismo e per garantire che le delicate questioni ambientali e legate alla salute collegate al tema occupazione militare siano trattate con la serietà e la responsabilità che meritano». On. Valdo Di Nolfo On. Sebastian Cocco On. Giuseppe Frau Gruppo Consiliare Regionale Uniti Per Todde

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