L'approvazione della riforma dell'accesso alla Facoltà di Medicina segna una svolta significativa per il sistema sanitario italiano, ponendo fine a una programmazione carente che ha contribuito alla crisi del personale medico. A sottolinearlo è Ugo Cappellacci, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, che esprime soddisfazione per il lavoro del Ministro Anna Maria Bernini:
"L’approvazione della riforma dell’accesso alla Facoltà di Medicina segna l’inizio di una nuova era, mettendo fine ad anni di mancata programmazione che oggi pesano sulla carenza di personale sanitario. Questo provvedimento, fortemente voluto dal Ministro Bernini che ringraziamo per il suo tenace impegno, rappresenta un passo avanti decisivo verso un sistema più equo e meritocratico, che premia il merito e le capacità reali degli studenti”.
Secondo Cappellacci, Forza Italia ha sostenuto con determinazione questa riforma perché risponde alle esigenze di una sanità in forte sofferenza: "Con il Ministro Bernini in prima linea, Forza Italia ha sostenuto con convinzione questa riforma perché guarda al futuro della nostra sanità. Servono medici preparati, motivati da un giusto riconoscimento del loro ruolo e in numero sufficiente a rispondere alle esigenze del Servizio Sanitario Nazionale. Per anni, il numero chiuso ha rappresentato un ostacolo per migliaia di giovani e ha aggravato la crisi di personale medico. Ora possiamo finalmente offrire una selezione più giusta, che consenta di valorizzare chi ha le capacità per intraprendere questa professione".
Il deputato azzurro ha poi ribadito che l’impegno del suo partito non si fermerà con questa riforma, ma proseguirà con l’obiettivo di rafforzare il sistema sanitario nazionale: "Forza Italia continuerà a lavorare per una sanità moderna, efficiente e accessibile, con professionisti valorizzati e strutture all’altezza delle sfide future. Questa riforma è un segnale di cambiamento, ma il vero obiettivo è costruire un sistema sanitario più forte, capace di garantire cure di qualità a tutti i cittadini”, conclude Cappellacci.