Il 'Grande centro' sardo scuote il Consiglio con promesse e polemiche

  In un panorama politico in rapido cambiamento, la scena politica sarda vede la nascita del "Grande centro", un'aggregazione che si propone come nuova forza preminente nel Consiglio regionale. Con l'unione di otto consiglieri da vari partiti, il Grande centro supera in numero il Partito Democratico e l'Alleanza rosso-verde, con l'obiettivo dichiarato di lasciare un segno tangibile nel funzionamento del Consiglio e nelle decisioni cruciali per il futuro della regione. 

  La formazione del Grande centro riflette un tentativo di riconfigurare l'equilibrio politico attuale, con un occhio alle prossime elezioni regionali del 2024. Questo nuovo gruppo, che vede al suo interno figure provenienti da Sardegna al centro 20 Venti, Nuova democrazia cristiana, Azione, e dal PSD'Az, si pone in maniera critica nei confronti della gestione attuale della giunta, soprattutto per quanto riguarda la condivisione delle decisioni e la gestione del bilancio regionale. Il portavoce Antonello Peru enfatizza l'intenzione di trasferire l'esperienza maturata nei territori all'interno dell'attività del Consiglio, accelerando i processi legislativi e avendo un ruolo decisivo nella scelta del presidente della Regione.

  La critica si fa più acuta con Giovanni Satta che attacca la giunta per la mancanza di condivisione e per un approccio decisionale che lui definisce "troglodita". In vista delle elezioni regionali, il Grande centro si posiziona come un attore chiave, con Satta che sottolinea il loro peso elettorale, affermando che senza di loro il centrodestra non avrebbe alcuna possibilità di successo in Sardegna. L'appello all'unione si estende anche ai Riformatori, segnalando la volontà del gruppo di essere inclusivo e rappresentativo dell'intero elettorato sardo. Queste mosse tattiche riflettono una strategia più ampia che cerca di riformulare il paesaggio politico regionale, presentando il Grande centro come un'entità che desidera essere proattiva e costruttiva, piuttosto che semplicemente oppositiva, nel definire le scelte future per la Sardegna??.

Politica

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