Sassari si prepara a una nuova protesta. Mercoledì 10 settembre, alle 10:30, il Centro Studi Agricoli guiderà un sit-in davanti agli uffici del Consorzio di Bonifica della Nurra, in via Rolando.
Gli agricoltori scendono in strada per denunciare i ritardi negli indennizzi per la siccità, la gestione ritenuta assurda dell’acqua irrigua e le promesse mancate di Eni sulla chimica verde a Porto Torres. «Chiediamo indennizzi straordinari e prioritari, fuori dal regime de minimis, come era stato garantito» si legge nella nota del CSA.
Tra le richieste anche l’uso esclusivo del Lago Cuga a scopo irriguo e la possibilità di invasare tutto l’anno l’acqua depurata di Sassari, oggi scaricata in mare. Non meno importante, la richiesta di un piano agricolo serio per la Nurra, dopo anni di attese e parole rimaste tali.
Il Centro Studi Agricoli accusa la Regione di immobilismo: «Mentre le campagne si spopolano e le aziende rischiano di chiudere, la politica resta ferma. Così l’unica alternativa per gli agricoltori diventa cedere i terreni ai pannelli agrivoltaici e alle torri eoliche».
Il sit-in, avvertono, non sarà l’ultima mossa: «Se necessario occuperemo gli uffici del Consorzio. L’agricoltura sarda non può più aspettare. Senza acqua, indennizzi e prospettive, la Nurra e l’intera isola sono destinate al collasso».
L’appuntamento è per mercoledì. Gli agricoltori sono chiamati a unirsi alla protesta.