Dal 2 settembre al 30 ottobre, nel mare davanti a Capo Caccia, navigazione e pesca dovranno fare i conti con un nuovo divieto. Non per sempre, ma per due mesi. A stabilirlo è l’ordinanza n. 60/2025 della Capitaneria di Porto di Alghero, che autorizza la nave “Eco One” a eseguire rilievi geofisici e campionamenti marini. Il committente è la società Avhex Ricciola, controllata del gruppo svedese Hexicon, lo stesso che punta a costruire un maxi parco eolico offshore.
Il divieto non riguarda l’intero specchio d’acqua – 382 km² secondo il progetto – ma solo un raggio di 200 metri attorno alla nave durante i lavori. Una precisazione non da poco: il mare resta aperto, salvo quando l’imbarcazione sarà in attività. Ma resta il fatto che i rilievi si svolgeranno nel cuore dell’area marina di Porto Conte, dentro il Santuario dei Cetacei.
L’ordinanza impone prescrizioni severe: lavori solo con mare favorevole, interruzione immediata in caso di pericolo, segnalazioni radio e luminose obbligatorie. E chiarisce che il provvedimento vale solo per la sicurezza della navigazione, non sostituisce le altre autorizzazioni ambientali.
Sulla vicenda si è buttato a capofitto Mauro Pili, ex presidente della Regione. «Un colpo mortale al cuore della Sardegna», scrive sui social, accusando il governo di aver dato «via libera a trivellazioni mascherate da indagini geofisiche». Pili insiste: «L’area interdetta coincide con i siti più sensibili della riserva di Porto Conte e del parco marino di Capo Caccia. Questa ordinanza è l’atto esecutivo di un progetto scellerato».
La Regione, intanto, tace. E il governo centrale pure. Il rischio, per gli operatori locali, non è solo la restrizione temporanea. È la prospettiva di vedere il panorama di Capo Caccia affiancato da 54 torri alte 332 metri, collegate a terra da un cavidotto di 41 chilometri.
La Capitaneria dice che si tratta solo di rilievi. Pili parla di scempio annunciato. In mezzo ci sono pescatori, operatori turistici e cittadini che guardano al mare di Alghero come a un patrimonio da difendere. E che oggi scoprono, da un’ordinanza di poche pagine, che il futuro del loro orizzonte è già in discussione.