È un Roberto Vannacci scatenato quello che si è presentato a Selargius, nella sala consiliare del Comune. Ha parlato a ruota libera lanciando strali, principalmente nei confronti della Todde. Solito bagno di folla per il generale, che in Sardegna ha tanti estimatori. L’incontro si è protratto in un clima da “contro-narrazione” rispetto alla linea delle politiche europee. È questa, in sintesi, l’immagine più efficace dell’incontro. L’eurodeputato del gruppo “Patrioti per l’Europa”, è ormai volto di punta del dibattito politico nazionale, ed è sempre in grado di infiammare la platea affrontando i suoi temi più cari: energia, immigrazione, difesa e identità.
Al suo fianco c’erano i vertici della Lega in Sardegna, Michele Ennas e Dario Giagoni, che non hanno risparmiato attacchi né alla Regione né alla sinistra.
A fare gli onori di casa è stato il segretario della Lega in Sardegna, Michele Ennas, che ha evidenziato la necessità di “guardarsi dentro” e rilanciare l’azione politica: “Il nostro partito è vivo -ha affermato- Ma la Regione è ferma, bloccata. Mai vista un tale pressapochismo e una totale assenza di risposte per imprese e sanità. L’unica cosa che hanno fatto quelli del “Campo largo” è lo “spoil system” nella sanità. Noi invece stiamo lavorando ascoltando i portatori di interesse e oggi, con Vannacci, vogliamo promuovere un nuovo percorso. Senza la Lega non si vince: serve costruire un centrodestra forte, altrimenti ci sotterreranno”.
Secondo Vannacci pochi Stati membri dell’UE sarebbero realmente interessati a inviare truppe in Ucraina, rendendo la fase post “Anchorage”, quella della “garanzia della sicurezza dell’Ucraina”, una mera operazione di facciata, come anche la proposta di applicare l’articolo 5 della NATO all’Ucraina. Una forzatura impraticabile, dato lo status di Paese non aderente alla Nato.
Non poteva mancare il capitolo riguardante l’immigrazione, quella clandestina e non, che è stato un cavallo di battaglia del generale: “Viviamo come la rana nella pentola che si scalda.
Ci hanno detto che gli immigrati avrebbero pagato le pensioni, invece vivono sulle nostre spalle. Sotto gli 8.500 euro non pagano tasse, ma usufruiscono dei servizi. Nella migliore delle ipotesi abbassano il costo del lavoro, nella peggiore delinquono: il 48% dei reati, ricordo citando dati del Ministero dell’Interno, è commesso da stranieri”.
Vannacci ha ribadito poi che il diritto d’asilo dovrebbe essere richiesto fuori dallo spazio Schengen e che i fondi europei per i Paesi d’origine devono essere vincolati alla effettiva applicazione degli accordi sui rimpatri con i Paesi di origine. “Non riusciamo a rimpatriare chi, sul nostro territorio, non si comporta correttamente” ha denunciato Vannacci, aggiungendo che la sinistra italiana ha votato contro “ogni ragionevole proposta” in tal senso.
“Sono favorevole a misure più rigorose contro l’immigrazione incontrollata e l’insicurezza. Questi voti al Parlamento europeo mostrano chiaramente la posizione delle diverse forze politiche. Cambiare le cose, purtroppo, non è semplice”.