Oristano. Ferragosto, sole e avventura. Due turisti hanno pensato bene di trasformare lo stagno di Mistras in una pista da fuoristrada. Peccato che lì non si possa entrare. Risultato: auto impantanata, intervento del Corpo Forestale e multa salata.
È successo il 12 agosto. La Sala operativa di Fenosu ha ricevuto la segnalazione e ha inviato gli uomini della Base navale di Oristano. Prima hanno tirato fuori i malcapitati dal pantano, poi hanno ricordato loro che l’area è una Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale. Tradotto: lì non si va, nemmeno con le scarpe da trekking, figuriamoci con un 4x4.
Lo stagno di Mistras fa parte della rete internazionale Ramsar e della Natura 2000 europea. Insieme a Cabras, Pauli ’e Sali e Sal’e Porcus è uno degli ambienti più preziosi dell’isola. Un equilibrio fragile, popolato da specie rare e migratorie.
Il Corpo Forestale lo ricorda a chi ama l’off-road: ci sono percorsi adatti e ci sono zone interdette. Entrare in queste ultime non significa solo beccarsi una sanzione. Significa rovinare habitat che servono a fenicotteri, aironi e a un bel pezzo di biodiversità.
Ai due turisti resterà una lezione: in Sardegna si può sprofondare anche senza mare. Basta uno stagno.