Golfo Aranci. I delfini piacciono a tutti. Troppo, forse. Attorno all’isola di Figarolo, vicino all’impianto ittico della Compagnie Ittiche Riunite, si è formata una colonia di tursiopi che ogni estate attira barche, gommoni e operatori turistici. Risultato: animali disturbati e manovre da brivido.
La Guardia Costiera ha deciso di intervenire. “Per interagire con i cetacei, turisti ed operatori commerciali compiono talvolta manovre rischiose non solo per il benessere degli animali ma, ancor più, per la sicurezza della navigazione e della balneazione”, spiega il capitano di vascello Gianluca D’Agostino, direttore marittimo del Nord Sardegna. Con l’ufficio di Golfo Aranci è partito un confronto con la società dell’allevamento per allargare l’area circoscritta attorno alle gabbie, i punti più frequentati dai delfini.
Il tenente di vascello Alessandro Venanzi ricorda che la zona vietata non finisce ai cavi galleggianti. Secondo l’ordinanza 58/2014 l’interdizione parte già 50 metri prima. Tradotto: chi entra senza autorizzazione paga.
Non basta. Nei giorni scorsi è stato segnalato un esemplare con una cima impigliata nella coda. L’animale è vivo, si muove e si nutre, ma la Guardia Costiera raccomanda: niente tentativi improvvisati di salvataggio. “Un intervento da parte di persone non qualificate potrebbe comportare rischi per chi esegue l’operazione e causare all’animale uno stress ben superiore a quello arrecato dallo spezzone di cima”, avvertono. Meglio chiamare la Sala Operativa di Olbia o Golfo Aranci.
Il consiglio è semplice: se vedete un delfino in difficoltà, telefonate al 112 o al 1530. Se invece volete solo osservarli, rispettate le linee guida: niente inseguimenti, niente tuffi accanto ai cetacei. Guardare sì, disturbare no. Anche perché, tra multe e rischi, il selfie col delfino potrebbe costare più caro del biglietto di una gita in barca.