Da oggi, 19 agosto, è in vigore la prima stretta dell’Agcom contro lo spoofing: quelle telefonate che partono dall’estero ma arrivano sul display con un numero italiano fasullo.
L’ANAP Confartigianato Sardegna, che rappresenta gli anziani e i pensionati, accoglie la novità come acqua nel deserto. “In questo periodo estivo sembra che i call center siano particolarmente scatenati – dice Giovanni Antonio Mellino, presidente regionale e vicepresidente nazionale – il tono insistente utilizzato rende i cittadini di una certa età vulnerabili e crea in loro stress e ansia”.
Il problema è vecchio. Telefonate a raffica, offerte di luce e gas spacciate per occasioni d’oro e contratti mai richiesti. Con una conseguenza grave: “Le persone evitano di rispondere ai numeri sconosciuti rischiando di ignorare anche chiamate importanti come quelle relative alla salute o all’assistenza” aggiunge Mellino.
Secondo Adiconsum, metà delle denunce arriva proprio dal settore energia. Il resto è un catalogo di truffe: operatori fantasma, dati personali usati senza permesso, promesse di risparmio che si trasformano in bollette più care.
Il filtro partito oggi riguarda i numeri fissi. Dal 19 novembre toccherà anche ai mobili. Funzionerà? Il dubbio resta. Il Registro delle Opposizioni, rilanciato nel 2022 per dire “stop” al telemarketing, ha già dimostrato tutti i suoi limiti. Trentamilioni di numeri iscritti e, paradossalmente, più telefonate di prima.
Mellino lancia un’idea: “Sarebbe giusto non far stipulare contratti via telefono a persone di età superiore ai 70 anni”. Una misura di buon senso che però non piace alle aziende. Fermare i call center aggressivi significherebbe rinunciare a un canale facile per fare clienti. E intanto, gli anziani continuano a saltare ad ogni squillo.