Diecimila euro a chi indica con prove certe chi appicca il fuoco. Niente mezze misure, niente frasi di circostanza. Il Centro Studi Agricoli torna a proporre una taglia, come si faceva una volta coi banditi. Ma qui non si parla di pistoleri. Si parla di piromani. Gente che incendia campagne e distrugge la Sardegna.
«Contro i piromani serve la collaborazione di tutti i cittadini. Riproponiamo con forza l’istituzione di un premio di 10.000 euro a favore di chi segnalerà – con prove certe e inconfutabili – gli autori dei roghi», dichiara Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli.
La proposta non è nuova. Ma ogni estate, puntuale come il Maestrale, gli incendi tornano. E allora anche il premio torna. Stavolta con più rabbia. Perché l’isola brucia. E dietro, secondo Piana, non c’è solo la mano di qualche folle isolato.
«Non si tratta più di eventi casuali. Crediamo ci sia un vero e proprio disegno criminale dietro questi incendi, un progetto studiato per colpire le nostre coste, le nostre campagne e affondare il turismo sardo», accusa.
Per fermare questa “strategia del fuoco”, come la chiamerebbero a Roma, servono i cittadini. Non basta la Forestale, non bastano i Canadair. Serve chi vede, chi filma, chi ha il coraggio di denunciare.
«Chi appicca il fuoco è un nemico della Sardegna. La nostra terra, la nostra economia, il nostro futuro sono sotto attacco. Ora serve coraggio e senso civico. Denunciate, fate video, portate prove. La Sardegna non può più aspettare», conclude Piana.
E se servono 10.000 euro per farlo, che lo si dica chiaramente. Perché quando si lotta contro chi distrugge casa tua, anche la taglia diventa uno strumento di difesa.