A vederla scendere dal volo Ryanair proveniente da Barcellona, nessuno avrebbe pensato a una corriere della droga. E invece dietro quei capelli grigi e l’andatura incerta, la polizia di frontiera e il commissariato di Alghero hanno scoperto una «mula» di 73 anni, pronta a rischiare la vita con 64 ovuli di cocaina in corpo, per oltre un chilo di polvere bianca.
La donna, cittadina spagnola, è stata fermata nello scalo di Fertilia durante un controllo ordinario. Ma chi lavora sul confine sa che il diavolo si nasconde nei dettagli. Così, il nervosismo malcelato, le risposte vaghe e uno sguardo perso nel vuoto hanno convinto gli agenti a non fermarsi ai bagagli, dove nulla lasciava trapelare.
Con l’autorizzazione del pubblico ministero di turno della Procura di Sassari, la donna è stata accompagnata all’ospedale civile di Alghero. Lì, la conferma: decine di corpi estranei, ben allineati nello stomaco, come proiettili pronti a sparare un colpo letale non solo alla salute pubblica, ma anche alla sua.
Gli ovuli sono stati espulsi uno dopo l’altro, rivelando un carico che vale più di qualsiasi pensione e che lascia intuire la disperazione o la convinzione — chissà — che il rischio potesse essere coperto da una promessa facile.
La Polizia Scientifica ha eseguito le analisi di rito. Per la donna, nessuna via di fuga: arresto immediato e, dopo la convalida del giudice per le indagini preliminari, trasferimento nel carcere di Sassari.
Dietro un volto stanco, un ventre trasformato in valigia per la morte. In Sardegna, anche l’estate diventa teatro di una guerra silenziosa, fatta di corrieri improvvisati e traffici che non conoscono età. Qui non si salva nessuno: né la giovane reclutata nei vicoli, né la pensionata in cerca di un riscatto impossibile. E intanto, dietro le sbarre, si spegne un altro pezzo di dignità umana.