Piazza Sulis si veste di colore e diventa teatro di un progetto che unisce arte, sicurezza stradale e valorizzazione dello spazio pubblico. L'iniziativa, patrocinata e sostenuta dall’Amministrazione comunale, è stata ideata dall'architetto Raimondo Chessa e realizzata da Elena Muresu, in arte Mala, street artist e fotografa laureata in pittura e fotografia. Al suo fianco hanno collaborato Mia Casini, Alessandra Caria, Filippo Pusceddu, Deer Virdis e Yohana Kadi.
«L’idea è stata accolta dal sindaco Raimondo Cacciotto e condivisa dall’amministrazione comunale, che oltre a favorire il supporto del Comando di Polizia Locale, ha deciso di investire nel progetto di street art pedonale», spiega l’assessore all’Urbanistica e mobilità sostenibile, Roberto Corbia. «L'attività artistica che ha interessato gli attraversamenti pedonali di Piazza Sulis — afferma Corbia — rappresenta una delle forme con cui vogliamo sensibilizzare tutta la cittadinanza sul tema della sicurezza stradale, ponendo l'attenzione su alcuni punti strategici dove è forte la vocazione pedonale dello spazio pubblico. Nel prossimo periodo autunnale e invernale vorremmo proseguire questo percorso anche in prossimità dei plessi scolastici della città, coinvolgendo studenti e docenti, in collaborazione con il Festival Dall'altra Parte del Mare, per rendere più sicuri e accoglienti gli accessi alle scuole».
«L'intervento proposto in occasione del festival — spiega l’architetto Raimondo Chessa — nasce dal desiderio di cogliere il potenziale dell’arte, nello specifico della street art, per reinventare le strade, in prossimità dei luoghi che ospitano il festival. Prendendo spunto dal titolo Dall'Altra Parte del Mare, gli attraversamenti pedonali diventano uno spazio che ci porta "attraverso" le onde, verso lo spazio fisico della narrazione, della musica e degli spettacoli del festival. La street art, dal piano orizzontale dell'asfalto, è seguita poi da elementi verticali, i "totem", che rappresentano un punto di riferimento per l'utente-osservatore, un punto di arrivo». Un progetto che va oltre la semplice decorazione urbana e che si propone come gesto culturale e civico, capace di raccontare la città e immaginare nuovi modi di viverla.