Mentre sopra i cieli di Alghero i Canadair continuano a volare anche stamattina, proseguendo senza tregua le operazioni di spegnimento dopo la drammatica giornata di ieri, il Centro Studi Agricoli lancia un grido d’allarme che suona come un pugno nello stomaco.
«Troppi incendi stanno devastando la Sardegna. Siamo convinti che la maggior parte siano di origine dolosa. È ora di dire basta con le parole e passare ai fatti», dichiarano senza giri di parole il presidente Tore Piana e il vice presidente Stefano Ruggiu.
Una denuncia dura. Il Centro Studi Agricoli propone una misura tanto drastica quanto decisa: introdurre subito una taglia da 10.000 euro per chi, munito di prove documentate, denunci i responsabili degli incendi dolosi.
«È tempo di reagire con fermezza e responsabilità», ribadiscono Piana e Ruggiu. «I criminali del fuoco devono sapere che la comunità non li coprirà più. Oltre al senso civico, servono più uomini, più mezzi e una strategia regionale davvero efficace».
Non è un appello qualunque, ma un vero e proprio atto d’accusa, che chiama in causa direttamente la Regione Sardegna. Le richieste del Centro Studi Agricoli sono chiare: rafforzare la sorveglianza attiva e il controllo del territorio, aumentare il numero di operatori antincendio stagionali e avviare una campagna di sensibilizzazione diffusa, capace di coinvolgere davvero i cittadini nella lotta contro il crimine ambientale.
«Gli agricoltori e gli allevatori sardi non possono continuare a vedere le proprie terre, gli animali e il lavoro di una vita cancellati dalla follia criminale di pochi», concludono i vertici dell’associazione.
Un appello che arriva dopo una domenica di fuoco, con Santa Maria La Palma in ginocchio, famiglie evacuate, colline divorate dal vento caldo e dal fuoco che avanzava come una lama. I Canadair, ieri come oggi, disegnano cerchi sopra il cielo di Alghero, ricordando che la battaglia contro i piromani è tutt’altro che conclusa. E che, forse, la Sardegna ha bisogno di coraggio. Quello vero.