Lo hanno trovato steso sull’asfalto, nel chiaroscuro dell’alba, tra l’odore acre di benzina e la carcassa annerita di una Toyota. Ustioni su gran parte del corpo, bruciature profonde come cicatrici improvvise su una vita che, pare, aveva già imboccato una strada segnata.
È successo a Sestu, lungo un tratto isolato dell’ex Statale 131, a due passi da un parcheggio di supermercato. I primi a intervenire sono stati i sanitari del 118, poi i vigili del fuoco. Infine i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Quartu Sant’Elena, supportati dai militari della stazione locale.
L’uomo, un 69enne residente nel Medio Campidano, è ora ricoverato in gravissime condizioni al Centro grandi ustionati di Sassari. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, si tratterebbe di un gesto estremo legato a una situazione personale difficile: l’uomo, che svolgeva attività nel settore dell’addestramento cinofilo, avrebbe appreso la sera precedente l’esecuzione di una condanna definitiva per reati gravi risalenti a diversi anni fa.
I documenti, ritrovati a poca distanza dall’auto carbonizzata, insieme ad altri elementi raccolti dai militari, hanno portato gli investigatori a escludere l’ipotesi dell’incidente. Nessuna certezza assoluta, per ora. Ma la dinamica e le prime testimonianze sembrano convergere su una scelta consapevole, maturata in un contesto di forte prostrazione.
Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio e fugare ogni dubbio residuo. Resta la scena di una mattina segnata dal fuoco, con un corpo a terra e troppi interrogativi sospesi tra la cronaca e la coscienza.