Desulo, 4 giugno 2025 – Nella quiete aspra della Barbagia, i Carabinieri hanno scoperchiato un traffico che poco ha a che fare con l’antica arte della pastorizia. Nella tarda mattinata, i militari della Stazione di Desulo, con il rinforzo di quelli di Sorgono e Gadoni, hanno arrestato due fratelli, allevatori di 46 e 55 anni, celibi e con un passato già segnato da precedenti. L’accusa è netta: produzione e detenzione illecita di sostanza stupefacente. Il teatro della scoperta è un ovile in località Pira e Pane, agro di Desulo, dove i due gestivano ben altro che pecore.
Lì, tra pietre e silenzi, i Carabinieri hanno trovato 108 piantine di canapa indiana, coltivate con cura in fitocelle, alte dai 10 ai 15 centimetri, già pronte per crescere e rendere. Non un capriccio, ma un’operazione ben avviata, con l’odore del lucro. Le perquisizioni, estese ai domicili dei fratelli, hanno aggiunto un dettaglio che puzza di guai: 10 cartucce calibro 12, detenute senza permesso. Tutto – piantine e munizioni – è stato sequestrato, mentre i due sono finiti agli arresti domiciliari, su disposizione della Procura di Oristano. Dopo l’udienza di convalida, la giustizia ha scelto una linea ferma ma non draconiana: obbligo di dimora a Desulo e firma quotidiana dai Carabinieri.
La Barbagia, con i suoi recessi nascosti, non è nuova a storie di questo tipo. Il territorio, selvaggio e impervio, può illudere chi cerca di dribblare la legge. Ma i militari, che di questi sentieri conoscono ogni curva, hanno dimostrato che l’illegalità, anche se ben camuffata, non ha vita lunga. L’ovile di Pira e Pane non era solo un rifugio per capre, ma un laboratorio che tradiva la tradizione per un commercio sporco.
Desulo, terra di pastori e di orgoglio, si ritrova a fare i conti con un’ombra che non le appartiene. Ma l’azione dei Carabinieri, rapida e precisa, ha impedito che quell’ombra si allungasse. I due fratelli, ora, risponderanno alla giustizia. E la comunità, ferita ma vigile, sa che il suo nome non si piega a chi tradisce la sua storia.