Ha preteso un rapporto sessuale, lo ha tentato con la forza, e quando la donna ha cercato di divincolarsi, l’ha colpita ripetutamente al volto con dei pugni. È accaduto all’alba dell’8 giugno a Elmas, dove i Carabinieri hanno arrestato un uomo di 39 anni con l'accusa di tentata violenza sessuale, lesioni personali aggravate e oltraggio a pubblico ufficiale.
Disoccupato, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, l’uomo aveva trascorso la notte con la vittima, una donna di 38 anni, e altri due conoscenti. Era sotto l’effetto di alcol e cocaina quando ha iniziato a insistere, pretendendo un rapporto sessuale. Al rifiuto della donna è seguita la violenza. Una colluttazione brutale, culminata con le percosse che hanno lasciato la vittima con ferite al volto, fortunatamente non gravi ma sufficienti a testimoniare la brutalità dell’aggressione.
I militari, allertati da una richiesta di aiuto, sono intervenuti rapidamente. L’uomo è stato bloccato sul posto, ma neanche dopo l’arresto ha mostrato segni di ravvedimento. All’interno della caserma ha continuato a inveire contro i carabinieri, colpendoli con insulti e minacce e prendendosela persino con un distributore automatico, danneggiato a pugni. Solo dopo un nuovo intervento è stato riportato alla calma e trasferito nel carcere di Uta.
Un episodio feroce, che non ha giustificazioni e che testimonia ancora una volta la facilità con cui la violenza può esplodere nei contesti di degrado e abbandono, ma che richiama soprattutto la necessità di intervenire con fermezza, senza retorica. La vittima, ferita ma salva, ha avuto il coraggio di opporsi. E questo, almeno oggi, ha evitato il peggio.