Dopo mesi di stallo e disagi, il Centro di medicina sportiva di Alghero si prepara a riprendere pienamente le proprie attività. A consentirlo sarà l’arrivo di una cardiologa, reclutata con contratto libero professionale semestrale, che garantirà finalmente la ripresa degli esami cardiologici indispensabili per le idoneità sportive.
Il centro, unico nel Nord Sardegna dotato di apparecchiature elettromedicali di secondo livello, era di fatto fermo da tempo. Mancava la figura del cardiologo, e con essa la possibilità di effettuare ecocardiogrammi, Holter e prove da sforzo. Le famiglie, nel frattempo, erano state costrette a rivolgersi al privato, affrontando spese impreviste e ritardi nella certificazione degli atleti, in particolare i più giovani.
A denunciare per primo la situazione era stato il gruppo consiliare di Forza Italia, con un’interrogazione urgente indirizzata al sindaco affinché sollecitasse un intervento risolutivo presso il commissario dell’ASL. Pressioni analoghe erano giunte anche dai Riformatori e dalle società sportive locali.
«Ora c'è la possibilità di porre rimedio a questo grave vulnus all’educazione motoria e sportiva della comunità algherese, che come sempre abbiamo sostenuto costituiscono mezzi efficaci di prevenzione, promozione, mantenimento e recupero della salute psicofisica dei cittadini e di crescita delle nostre comunità», ha dichiarato il capogruppo azzurro Marco Tedde, sottolineando l’importanza del risultato ottenuto.
Lo stesso Tedde ha ricordato come l’assenza del cardiologo avesse fatto precipitare il centro “alla funzionalità di sei anni fa”, quando ancora non era dotato degli strumenti diagnostici avanzati che oggi lo rendono un riferimento per tutta l’area nord-occidentale dell’isola.
La ripartenza non è soltanto una notizia positiva per il mondo dello sport, ma anche un segnale – atteso da tempo – che i presìdi sanitari locali possono essere salvaguardati e valorizzati, a patto che ci sia una classe dirigente pronta a battersi per difendere i diritti delle comunità.