Ad Alghero si corre, si pedala, si nuota. Ma soprattutto si ragiona. E dietro a ogni evento, ogni bandiera olimpica sventolata sul lungomare o tuffo cronometrato davanti ai bastioni, si intravede la trama di una strategia ben più ambiziosa. Lo sport, per la giunta Cacciotto, non è né folklore né passatempo: è visione politica.
“Puntiamo molto sul turismo sportivo e sulla promozione dello sport come strumento formativo che educa al benessere delle persone e della comunità”, ha dichiarato il sindaco Raimondo Cacciotto, tracciando un bilancio denso, a margine di una settimana che ha proiettato la Riviera del Corallo sulla ribalta mondiale.
L’occasione è stata di quelle che pesano: il World Triathlon Championship Series, che ha consacrato Alghero come tappa ufficiale della prova italiana dopo Abu Dhabi e Yokohama. La copertura mediatica? Imponente: 33 canali televisivi, collegamenti da mezzo mondo, oltre 160 milioni di contatti stimati sui principali portali italiani e internazionali. Immagini da cartolina che hanno mostrato agli spettatori dal Messico alla Nuova Zelanda non solo la gara, ma anche la città: il mare, il centro storico, la sua identità.
“Un palcoscenico straordinario che vogliamo continuare a coniugare con eventi nazionali e internazionali, che promuovono la città con le sue bellezze e le sue caratteristiche ambientali, identitarie e culturali”, ha aggiunto Cacciotto, consapevole che ogni evento è anche una scommessa di immagine. E ogni scommessa richiede organizzazione, pazienza e partecipazione civica.
“Comprensibili i disagi creati nella giornata della manifestazione, ma riteniamo che la pazienza chiesta ai cittadini sia ampiamente ripagata in termini di immagine della città. A questo proposito, ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione, dalla nostra Polizia Locale ai tanti volontari che hanno lavorato all’evento”, ha detto il sindaco, quasi a voler chiudere con garbo il conto aperto con gli automobilisti bloccati e i residenti infastiditi.
Ma non è finita qui. Perché mentre sul Porto si consumava la kermesse del triathlon, a San Giovanni il Beach Soccer apriva la stagione della Serie A Q8 2025, ospitando la Poule Scudetto e preparandosi alla finale di Supercoppa trasmessa ieri in diretta su Sky Sport. Sport dunque, ma anche turismo, infrastrutture, economia.
A sigillare il tutto, la visita del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, accolto ad Alghero dal sindaco e dalla Giunta. Un incontro non cerimoniale, ma occasione di confronto sui progetti futuri e sulla crescita dell’intera area urbana attraverso lo sport. Nella città che ha scelto di scommettere sull’attività fisica come leva educativa e attrattiva, il passaggio della fiamma olimpica del prossimo 13 dicembre sarà il suggello simbolico di una linea politica ben precisa.
E se la pazienza chiesta ai cittadini è stata un prezzo da pagare, la direzione appare ormai tracciata. In una Sardegna che fatica a costruirsi una stagione oltre il ferragosto, Alghero sembra voler rispondere con sport, infrastrutture e visione. Con una fiamma che, stavolta, non brucia: illumina.