Sassari: “Dal 30 giugno un servizio essenziale rischia di sparire”. Le farmaciste dell’ADI lanciano l’allarme sulla fine dell’appalto CTR

Una lettera firmata da quattro farmaciste operanti all’interno dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) della ASL 1 Sassari denuncia con toni gravi la possibile interruzione, dal prossimo 30 giugno, di un servizio che da quasi vent’anni garantisce la consegna e la gestione dei farmaci a domicilio per oltre 2500 pazienti fragili e disabili. Il motivo: la scadenza dell’appalto che lega il servizio alla cooperativa sociale CTR ONLUS, in attesa di un nuovo affidamento secondo le regole dell’accreditamento regionale.

A firmare la nota sono la dott.ssa Anna Maria Letizia Carboni, la dott.ssa Maria Desolina Filigheddu, la dott.ssa Maria Giovanna Scanu e la dott.ssa Grazia Maria Sechi, farmaciste con contratto a tempo indeterminato nella cooperativa e con un’anzianità media di quindici anni di servizio. Di seguito, il testo integrale della loro lettera, datata 23 maggio 2025:

Scadenza appalto Servizio Farmaceutico ADI ASL 1 Sassari

Dal 30 giugno entrerà in crisi un servizio che da quasi vent’anni garantisce la disponibilità dei farmaci a domicilio a migliaia di pazienti in un enorme territorio e si vanificherà l’ultradecennale esperienza specifica di un gruppo di professioniste della sanità altamente qualificate.

Siamo quattro farmaciste dipendenti della cooperativa sociale CTR ONLUS. Lavoriamo nella farmacia territoriale dell’ASL 1 per il servizio di Assistenza domiciliare integrata (ADI) con un’anzianità media di quindici anni e con contratto a tempo indeterminato. Il nostro lavoro consiste nel dispensare quotidianamente farmaci a domicilio e altre forme di cura a pazienti spesso in gravi condizioni o disabili. Si tratta di un servizio che oltre alle ovvie competenze professionali, richiede la formazione di un’esperienza nei rapporti talvolta complessi ma sempre improntati al massimo aiuto e al massimo affetto con le famiglie di persone sofferenti.

Il servizio delle cure domiciliari di cui facciamo parte, da vent’anni quasi continuamente svolto dalla Cooperativa CTR, offre diversi servizi sul territorio, con l’impiego di infermieri, fisioterapisti, logopedisti e operatori sociosanitari e naturalmente di farmacisti per l’allestimento del materiale medico sanitario (presidi e farmaci) di ciascun paziente e la successiva consegna al domicilio.

La nostra mansione non si limita alla preparazione del materiale da inviare ai pazienti, poiché oltre ai presidi (deflussori, siringhe, garze ecc.), dispensiamo farmaci di varie fasce, tra cui quelli ospedalieri che garantiscono una continuità terapeutica alla dimissione del paziente, medicazioni avanzate per la cura e la prevenzione di piaghe da decubito, nutrizioni enterali e parenterali, terapie croniche e antibiotiche.

Tutto questo lavoro si basa su un continuo e dettagliato controllo delle richieste mediche e dei piani terapeutici e continui confronti con infermieri, medici di base, medici specialisti e ospedalieri non solo della regione Sardegna ma anche di altre parti del territorio nazionale soprattutto per quanto riguarda i pazienti pediatrici che frequentemente provengono da strutture ospedaliere extraregionali.

Nel corso di questi anni abbiamo creato una rete di conoscenze con tutte queste figure sanitarie basata non solo sulla professionalità ma anche sulla fiducia reciproca. Dalle notizie avute da numerose fonti interne all’azienda sanitaria e alla cooperativa, il 30 giugno scadrà il contratto d’appalto per CTR e dal primo luglio inizierà il contratto con soggetti accreditati (tra cui CTR).

I requisiti di accreditamento previsti dalla RAS nel 2023 non prevedono che la preparazione dei farmaci e presidi resti in capo ai soggetti accreditati.

Questa decisione oltre a penalizzare da un punto di vista di tutela del lavoro le nostre figure professionali altamente specializzate in questo settore, creerà un disservizio che danneggerà gli oltre 2500 pazienti in ADI distribuiti nel territorio della Asl 1 SS (Sassari, Alghero e Ozieri).

Il calendario di allestimento dei farmaci e dei presidi è finemente organizzato al dettaglio e un solo giorno di ritardo crea disguidi e disservizi importanti a discapito dei pazienti e delle terapie che spesso devono essere continuative.

Inoltre in questo modo non viene riconosciuto il nostro lavoro svolto con professionalità ed efficienza e spesso portato avanti anche in situazioni di particolare disagio. Un servizio che siamo sempre riuscite a garantire cercando di tutelare e agevolare i pazienti e le loro famiglie, con le quali abbiamo costanti rapporti.

Non capiamo infine il senso di una eventuale nostra sostituzione con altre figure professionali, sicuramente specializzate e formate ma non a conoscenza della estrema peculiarità e difficoltà di questo servizio che gestiamo da una media di quindici anni con professionalità ed efficienza, avendo acquisito una preziosa competenza.

A oggi non sappiamo se dal primo luglio potremo ancora contare sul nostro lavoro o se passeremo alla purtroppo numerosa categoria dei disoccupati; che a incrementarla sia un ente pubblico, aggiunge preoccupazione generale al personale dolore di ciascuna di noi.

Il rischio sollevato dalle quattro farmaciste è duplice: da una parte la perdita di posti di lavoro per figure altamente specializzate, dall’altra un disservizio immediato e concreto per migliaia di pazienti fragili che ricevono cure e farmaci quotidianamente a casa. La scadenza dell’appalto del 30 giugno e la mancata chiarezza sui nuovi meccanismi di affidamento pongono interrogativi urgenti sulla continuità dell’Assistenza Domiciliare Integrata in tutta la provincia.

Nelle prossime settimane, si attende una risposta da parte dell’ASL 1 Sassari e della Regione Sardegna. La salute pubblica – e la dignità del lavoro sanitario – non possono permettersi zone d’ombra.

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