Nel corso di un’attività di pattugliamento nelle acque del golfo di Cagliari, la Guardia Costiera ha sequestrato nella mattinata di mercoledì 22 maggio circa 150 nasse irregolari, calate senza i prescritti segnalamenti, lungo il tratto di mare prospiciente il lungomare di Quartu Sant’Elena.
L’intervento è stato condotto dall’equipaggio di una motovedetta della Capitaneria di porto di Cagliari. I militari, durante la consueta attività di controllo delle attività di pesca, hanno notato un galleggiante semisommerso vincolato al fondo marino e privo dei requisiti di segnalazione obbligatoria. Da lì è scattata l’operazione di recupero: risalendo il cavo sommerso, i militari hanno accertato la presenza di nasse collocate illegalmente e non riconducibili ad alcun soggetto identificabile.
Tutti gli attrezzi sono stati sottoposti a sequestro amministrativo, finalizzato alla successiva confisca. Il contenuto – polpi, seppie, granchi e pesci – essendo ancora vivo, è stato rigettato in mare al termine delle operazioni.
L’utilizzo di attrezzi da pesca privi di segnalazione, spesso legato a pratiche illecite, rappresenta un danno per i pescatori professionali e costituisce un pericolo per la sicurezza della navigazione, soprattutto nei periodi in cui le coste sono frequentate da natanti e bagnanti.
Oltre al rischio per la sicurezza, le nasse e le reti abbandonate sui fondali si trasformano in trappole mortali per le specie marine. La normativa vigente è chiara: ogni imbarcazione non professionale può calare al massimo due nasse e l’uso di reti da posta è categoricamente vietato per chi non è autorizzato alla pesca professionale.
L’operazione della Guardia Costiera si inserisce nel quadro delle attività di tutela dell’ambiente marino e di controllo della legalità nelle acque costiere del sud Sardegna.