Il Corpo Forestale denuncia un imprenditore per discarica abusiva a Golfo Aranci

  L’illecito ambientale è stato documentato grazie alla videosorveglianza. L’indagato rischia la bonifica a proprie spese Il degrado ambientale assume spesso forme subdole e reiterate, manifestandosi in pratiche illecite che compromettono l’equilibrio del territorio. Il Corpo Forestale della Sardegna ha condotto un’operazione di contrasto alle discariche abusive nel territorio di Golfo Aranci, culminata nella denuncia di un imprenditore sorpreso ad abbandonare rifiuti speciali in località Nodu Pianu. L’azione investigativa, condotta dal personale della Stazione Forestale e di Vigilanza Ambientale di Olbia, si è avvalsa di dispositivi di videosorveglianza, strumenti ormai imprescindibili nella prevenzione e repressione dei reati ambientali. Dall’analisi delle immagini è emerso un quadro di violazione sistematica delle normative in materia di gestione dei rifiuti. Secondo quanto ricostruito, il soggetto denunciato avrebbe agito con metodo: inoltrandosi lungo una strada sterrata a fari spenti, avrebbe raggiunto uno spiazzo isolato dove ha scaricato materiali di scarto riconducibili alla sua attività imprenditoriale. 

  L’elenco dei rifiuti abbandonati include lattine, vernici, pennelli, additivi, segatura, scarti di lavorazione del legno e persino documenti aziendali, elementi che hanno consentito agli inquirenti di risalire senza margine d’errore all’autore del reato. L’abbandono dei rifiuti, oltre a costituire una palese violazione delle norme ambientali, ha assunto nella fattispecie i connotati di una condotta reiterata e sistematica. Il quadro accusatorio si è quindi aggravato: non un episodio isolato, ma un’attività continuata nel tempo, riconducibile alla fattispecie di discarica abusiva, come disciplinato dall’articolo 256, comma 3, del Decreto Legislativo 152/2006 (Codice dell’Ambiente). Le conseguenze per il trasgressore potrebbero essere rilevanti, poiché la verifica delle responsabilità in sede penale implicherebbe non solo le sanzioni previste dalla legge, ma anche l’obbligo di bonificare il sito, a proprie spese. L’intervento rientra nel più ampio piano di monitoraggio ambientale “Sardegna Linda”, un programma di controllo su scala regionale voluto dalla Direzione Generale del Corpo Forestale della Regione Sardegna. L’obiettivo è chiaro: individuare e contrastare la proliferazione delle discariche abusive, fenomeno che, oltre a deturpare il paesaggio e a compromettere la qualità ambientale, innesca meccanismi di degrado difficilmente reversibili. L’operazione di Golfo Aranci si inserisce quindi in un contesto di vigilanza sistematica che mira a riaffermare il principio di legalità nella gestione dei rifiuti, richiamando gli operatori economici e i cittadini a un’assunzione di responsabilità che non può essere elusa.

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