È accaduto durante la notte, a Cagliari, nell’abitazione di via Podgora. Un grido soffocato, poi il silenzio. Ignazia Tumatis, 59 anni, è stata brutalmente assassinata dal marito Luciano Ellies, 77 anni. Un femminicidio, l’ennesimo, che lascia una scia di dolore e sgomento.
La chiamata alla polizia è arrivata dalle figlie della vittima. Erano state avvertite dallo stesso padre con una confessione glaciale: "Ho ucciso la mamma". Quando gli agenti della squadra volante sono giunti sul posto, hanno trovato Luciano in stato di shock, con i vestiti ancora sporchi di sangue.
Nonostante i tentativi dei medici del 118, per Ignazia non c'è stato nulla da fare.
Secondo le ricostruzioni della Squadra mobile, i rapporti tra i due coniugi erano ormai deteriorati. Vivevano da separati in casa e Ignazia usciva spesso. La lite fatale è scoppiata al suo rientro, subito dopo la partita dell'Italia con la Spagna. "Mi ha riso in faccia e non ci ho visto più," avrebbe detto Luciano. In un impeto di rabbia, ha afferrato un coltello da cucina e l’ha colpita una decina di volte.
Sul luogo del delitto sono intervenuti gli specialisti della squadra mobile, coordinati dal dirigente Emanuele Fattori, insieme alla Scientifica, la pm di turno Diana Lecca e il medico legale. Hanno sequestrato il coltello e gli indumenti del sospettato. Ora Luciano Ellies è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario.
Via Podgora resta avvolta in un silenzio surreale, rotto solo dalle voci sussurrate dei vicini, increduli di fronte a una tragedia tanto brutale. Ignazia Tumatis è un nome che si aggiunge a una lista troppo lunga, quella delle donne vittime di femminicidio. Un crimine che scuote le coscienze e lascia un segno indelebile in una comunità intera.
La cronaca ci racconta di un dramma umano, di una notte di follia, di una vita spezzata. Ma dietro ogni riga c'è la realtà cruda di un'ingiustizia che non dovrebbe mai accadere.