20ª Tappa Tour 2025: L'australiano velocista dell'Alpecin trionfa in solitaria a
Pontarlier nella penultima frazione. Jegat conquista la top ten generale
PONTARLIER - Quando mancano 184 chilometri al traguardo e la pioggia inizia a battere sul
plotone, pochi avrebbero scommesso su Kaden Groves. Eppure l'australiano dell'Alpecin-
Deceuninck trova il modo di completare una tripletta che lo proietta nella storia del ciclismo
moderno: dopo aver vinto tappe al Giro d'Italia e alla Vuelta, ora può vantare successi in tutti e
tre i grandi giri.
La penultima frazione del Tour 2025, da Nantua a Pontarlier, nasce sotto i migliori auspici per i
cacciatori di tappe. Il percorso di 184,2 chilometri, con i suoi 2814 metri di dislivello ma senza
grandi montagne, promette battaglia fin dalle prime pedalate. E la battaglia arriva puntuale, già
nei primi chilometri neutralizzati quando Tim Merlier deve cambiare una ruota a un chilometro
dalla partenza ufficiale.
Alle 12:17 il via libera scatena subito gli attacchi. Kasper Asgreen prova il primo allungo
solitario, seguito a ruota da un quartetto formato da Mauro Schmid, Jonas Abrahamsen, Ben
Healy e Raúl García Pierna. Ma il danese del Soudal Quick-Step ha le gambe giuste e
mantiene una trentina di secondi di vantaggio fino al Col de la Croix de la Serra, dove la strada
inizia a salire e il gruppo torna a farsi pericoloso.
La piena di attacchi sul primo gran premio della montagna vede protagonisti i soliti noti: Wout
Van Aert anticipa tutti con Tobias Foss, Julian Alaphilippe e Arnaud Démare, mentre Arnaud
De Lie perde subito contatto e inizia un calvario che lo porterà a perdere oltre tre minuti. Il
plotone si allunga, si spezza, si ricompone in un valzer di accelerazioni che fa soffrire molti
velocisti ma non intacca le posizioni dei big della generale.
Dopo il primo GPM, vinto da Louis Barré dell'Intermarché-Wanty, la corsa entra nel vivo.
Davide Ballerini prova l'allungo in discesa nonostante l'asfalto bagnato, ma è sulla Côte de
Valfin che si forma il gruppetto decisivo. Tim Wellens, Matteo Jorgenson ed Ewen Costiou si
staccano dal plotone e iniziano a macinare chilometri con determinazione.
La gara si trasforma in un puzzle di inseguimenti e ricongiungimenti. Al terzetto di testa si
aggiungono progressivamente altri fuggitivi: Pascal Eenkhoorn, Harrison Sweeny, Romain
Grégoire, Kaden Groves, fino a formare un gruppo di tredici uomini che alle 13:46 ha già trenta
secondi sul plotone principale.
Il momento chiave arriva sulla Côte de Thésy, la salita più dura del giorno con i suoi 3,6
chilometri all'8,9%. Qui Jordan Jegat accelera con la fame di chi sa di poter entrare nella top
ten generale, mentre dal gruppo si muovono tutti i corridori alla ricerca di gloria: Van Aert,
Lenny Martinez, Marc Hirschi, Michael Woods. Il distacco lievita oltre i quattro minuti e il Team
Jayco AlUla di Ben O'Connor inizia a preoccuparsi seriamente per la decima posizione del suo
capitano.
Harrison Sweeny dell'EF Education-EasyPost trova la forza per staccare tutti e volare in
solitaria, ma la sua fuga dura poco. Dietro di lui i gruppi si ricompongono e si scompongono in
un valzer che vede protagonisti i migliori finisseur del plotone. La pioggia battente rende tutto
più complicato e quando mancano 24 chilometri al traguardo, sulla côte de Longeville, si
consuma il dramma di Iván Romeo.
Lo spagnolo del Movistar scatta con determinazione ma scivola in una curva in discesa,
coinvolgendo nella caduta Romain Grégoire. Il francese del Groupama-FDJ riesce a rialzarsi e
a riprendere la corsa, Romeo invece è visibilmente dolorante con la maglia lacerata e
numerose ferite, ma non si arrende e arriva comunque al traguardo.
L'epilogo è tutto di Groves. L'australiano approfitta di un momento di indecisione tra Jake
Stewart e Frank van den Broek per allungare da solo negli ultimi chilometri. Quarantacinque
secondi di vantaggio sull'olandese del Team Picnic PostNL bastano per tagliare il traguardo
con le braccia al cielo, completando quella tripletta che lo rende un corridore unico nel
panorama attuale.
Dietro di lui la bagarre per le posizioni d'onore premia van den Broek, secondo davanti a
Pascal Eenkhoorn, mentre Simone Velasco dell'XDS Astana Team conquista una meritata
quarta posizione dopo una giornata da protagonista.
Ma il vero vincitore di giornata, oltre a Groves, è Jordan Jegat. Il francese della TotalEnergies,
con il decimo posto finale e soprattutto con i sei minuti rifilati al gruppo, scala la classifica
generale e conquista quella top ten che sembrava impossibile a inizio Tour. Ben O'Connor
deve cedere la decima posizione proprio al transalpino, chiudendo una giornata amara per il
Team Jayco AlUla.
Il gruppo arriva con oltre sette minuti di ritardo, condizionato da una caduta negli ultimi metri
che coinvolge Damien Touzé e altri corridori nella volata per le posizioni di rincalzo. Ma ormai i
giochi sono fatti: Tadej Pogacar mantiene saldamente la maglia gialla con 4'24" su Jonas
Vingegaard, mentre la maglia a pois (già matematicamente sua dopo il primo GPM) e
Jonathan Milan celebra la conquista definitiva della maglia verde.
Domani l'ultima tappa verso Parigi, ma oggi è il giorno di Kaden Groves e della sua storia da
raccontare: un velocista che sa vincere in fuga, un campione capace di adattarsi a ogni
situazione. La Grande Boucle 2025 ha trovato un altro protagonista indimenticabile.