Nuove frontiere nella cura dell’ictus

Tempi di risposta più rapidi, farmaci di nuova generazione e un percorso integrato dalla fase iperacuta alla riabilitazione. È questo il focus dell’incontro "Nuove frontiere nel trattamento dell’ictus – Dalla fase iperacuta alla riabilitazione", in programma il prossimo 3 giugno alle 14 nella sala conferenze al settimo piano dell’ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari. Promosso con il patrocinio dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, l’evento è rivolto a un massimo di 70 professionisti sanitari: medici (di diverse specializzazioni anche medici di famiglia), psicologi, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, tecnici di neurofisiopatologia e radiologia, terapisti occupazionali. Responsabile scientifica dell’incontro è la dottoressa Alessandra Sanna, direttrice della Stroke Unit dell’Aou di Sassari, che sottolinea l’importanza della formazione e della collaborazione interdisciplinare: "Per migliorare gli esiti clinici nei pazienti colpiti da ictus ischemico è fondamentale che tutti gli attori coinvolti – dal 118, all'ospedale, al territorio, – parlino la stessa lingua clinica. Condividere conoscenze e strumenti aggiornati significa rendere il trattamento più efficace e più rapido, riducendo il rischio di disabilità a lungo termine". Saranno due le sessioni che consentiranno un confronto e un dibattito per affrontare l’ictus a 360 gradi. L’obiettivo è accompagnare i partecipanti lungo l’intero percorso di cura del paziente con ictus. La prima sessione è dedicata alla fase iperacuta, quella in cui la tempestività è tutto. Si parlerà del riconoscimento precoce dei sintomi, delle tecniche di imaging avanzato per una diagnosi immediata e delle terapie di riperfusione più attuali. Un punto centrale sarà l’introduzione di un nuovo farmaco trombolitico, che promette una somministrazione endovenosa in pochi secondi superando l’attuale infusione in un’ora. Un’evoluzione che può trasformare radicalmente la gestione clinica nei primissimi minuti. La seconda sessione guarda invece alla gestione della fase acuta e post-acuta: dalle terapie meccaniche alle funzioni della Stroke Unit, dal ruolo dell’infermiere dedicato nella fase post-riperfusione alla continuità assistenziale fino alla riabilitazione. Chiuderà i lavori un approfondimento sul percorso dei pazienti con bisogni socioassistenziali. "L’incontro - conclude Alessandra Sanna - vuole rafforzare la rete clinico-assistenziale, favorendo il confronto tra discipline e strutture diverse, con l’obiettivo comune di garantire l’appropriatezza e l’accesso tempestivo alle cure per i pazienti colpiti da ictus".

Salute

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