Lupus, la Sardegna ha la più alta incidenza nazionale, 1600 le persone colpite

  In Sardegna sono circa 1600 le persone affette da lupus eritematoso sistemico, la malattia colpisce un malato ogni mille abitanti, contro uno ogni 2mila nel resto d’Italia. L'isola presenta la più alta incidenza di malattia del territorio nazionale. In Italia oltre 60mila persone ne soffrono, con 1.500-2mila nuovi casi ogni anno, di cui 9 pazienti su 10 sono di sesso femminile. Il Centro di riferimento regionale per la diagnosi e la terapia del LES è la Reumatologia del Policlinico Duilio Casula, diretta dal professore Alberto Cauli, dove vengono accolti la maggior parte dei malati in Sardegna, offrendo un supporto ambulatoriale in day hospital e, quando indicato, in regime di ricovero.

  La patologia autoimmune può presentarsi già durante l'infanzia, spiega il professor Cauli, «ma predilige le giovani donne tra i 15 e 45 anni, il 90% dei casi totali diagnosticati nel nostro Paese. Il lupus può aggredire pelle, articolazioni, cuore, polmoni, reni e cellule del sangue, compromettendo la qualità della vita di chi ne è affetto. Il sistema immunitario perde la sua abilità nel differenziare agenti esterni da cellule e tessuti appartenenti all'organismo, così reagisce attaccandolo». I sintomi più generali sono: eruzioni cutanee, in particolare sul viso (il classico “eritema a farfalla” sulle guance e sul naso), affaticamento, stanchezza estrema, febbre, dolori e gonfiori articolari. Solitamente gli sfoghi sulla pelle migliorano dopo alcuni giorni o settimane, ma possono durare più a lungo, divenire permanenti, dare prurito o dolore e possono peggiorare se esposti alla luce solare. Il LES può causare una vasta gamma di altri sintomi, dice il direttore della Reumatologia, «tra cui: ingrossamento delle ghiandole linfatiche, ulcere in bocca, perdita di capelli e peso, pressione alta, mal di testa, dolore addominale e al petto. 

  E ancora depressione, occhi asciutti, perdita di memoria, convulsioni, fiato corto, fenomeno di Raynaud (limitato afflusso di sangue a mani e piedi), gonfiore alle caviglie e ritenzione di liquidi, interessamento renale, disturbi dei globuli bianchi, anemia e problemi della coagulazione». «La malattia può essere molto difficile da diagnosticare – dice ancora lo specialista - perché i disturbi che si manifestano sono simili a quelli di molte altre patologie comuni, possono variare notevolmente da persona a persona, con periodi in cui si acuiscono e altri in cui scompaiono. Non per altro viene soprannominata il “grande mimo”, proprio per la capacità di coinvolgere diversi organi e di presentarsi con una varietà di manifestazioni cliniche». La fertilità delle giovani donne e la possibilità di concepimento in genere non viene compromessa anche se le gravidanze devono essere programmate nei periodi di remissione o bassa attività di malattia e attentamente monitorate. In questo senso nella AOU di Cagliari è stata formalizzata una stretta collaborazione tra la SC di Reumatologia e la SC di Ginecologia per accompagnare le pazienti affette da Lupus in questo importante momento della loro vita. Negli ultimi anni, conclude il professor Alberto Cauli, «le terapie del Lupus hanno fatto grandi passi in avanti, con la registrazione da parte di EMA e dell’AIFA di due nuovi farmaci specifici per il LES, che sono attualmente disponibili anche nella Reumatologia della AOU di Cagliari e che hanno contribuito, insieme ai progressi più generali, a migliorare notevolmente la prognosi e la qualità di vita dei pazienti affetti dalla malattia».

  La patologia autoimmune può presentarsi già durante l'infanzia ma predilige le giovani donne tra i 15 e 45 anni, il 90% dei casi totali diagnosticati nel nostro Paese. Il lupus può aggredire pelle, articolazioni, cuore, polmoni, reni e cellule del sangue, compromettendo la qualità della vita di chi ne è affetto. Il sistema immunitario perde la sua abilità nel differenziare agenti esterni da cellule e tessuti appartenenti all'organismo, così reagisce attaccandolo. I sintomi più generali sono: eruzioni cutanee, in particolare sul viso (il classico “eritema a farfalla” sulle guance e sul naso), affaticamento, stanchezza estrema, febbre, dolori e gonfiori articolari. Solitamente gli sfoghi sulla pelle migliorano dopo alcuni giorni o settimane, ma possono durare più a lungo, divenire permanenti, dare prurito o dolore e possono peggiorare se esposti alla luce solare. Il LES può causare una vasta gamma di altri sintomi tra cui: ingrossamento delle ghiandole linfatiche, ulcere in bocca, perdita di capelli e peso, pressione alta, mal di testa, dolore addominale e al petto. E ancora depressione, occhi asciutti, perdita di memoria, convulsioni, fiato corto, fenomeno di Raynaud (limitato afflusso di sangue a mani e piedi), gonfiore alle caviglie e ritenzione di liquidi, interessamento renale, disturbi dei globuli bianchi, anemia e problemi della coagulazione. La malattia può essere molto difficile da diagnosticare poiché i disturbi che si manifestano sono simili a quelli di molte altre patologie comuni, possono variare notevolmente da persona a persona, con periodi in cui si acuiscono e altri in cui scompaiono. Non per altro viene soprannominata il “grande mimo”, proprio per la capacità di coinvolgere diversi organi e di presentarsi con una varietà di manifestazioni cliniche. La fertilità delle giovani donne e la possibilità di concepimento in genere non viene compromessa anche se le gravidanze devono essere programmate nei periodi di remissione o bassa attività di malattia e attentamente monitorate. In questo senso nell' AOU di Cagliari è stata formalizzata una stretta collaborazione tra la Reumatologia e la Ginecologia e Ostetricia per accompagnare le pazienti affette da Lupus in questo importante momento della loro vita. Negli ultimi anni le terapie del Lupus hanno fatto grandi passi in avanti, con la registrazione da parte di EMA e dell’AIFA di due nuovi farmaci specifici per il LES, che sono attualmente disponibili anche nella Reumatologia del Policlinico Duilio Casula e che hanno contribuito, insieme ai progressi più generali, a migliorare notevolmente la prognosi e la qualità di vita dei pazienti affetti dalla malattia.

Salute

Un nuovo farmaco per pazienti affetti da mieloma multiplo
I pazienti affetti da mieloma multiplo avranno finalmente a disposizione un nuovo farmaco che migliora la gestione della patologia e la qualità della loro vita. L'Aifa ha dato il suo ok alla rimborsabilità di elranatamab, un anticorpo monoclonale bispecifico che attacca e distrugge le plasmacellule degenerate che si trovano nel midollo osseo, le pr...

Ospedale di Lanusei, in Medicina aperti due nuovi ambulatori neurologici
  Attivi un servizio per i disturbi del movimento e un altro dedicato ai pazienti con disturbi cognitivi e demenze. Lanusei, 20 giugno 2025 – Aperti due nuovi ambulatori neurologici nel reparto di Medicina dell’ospedale N.S. della Mercede di Lanusei. Dai giorni scorsi sono attivi un ambulatorio per i Disturbi del movimento (rivolto alla...

Le malattie rare non hanno età: garantire equità e cure   anche agli anziani
In Italia sono più di 6mila le malattie rare finora identificate, con una popolazione colpita che si stima tra i 2 e i 3,5 milioni di persone. Un fenomeno che continua a rappresentare una delle sfide più complesse per il Servizio sanitario nazionale. Negli ultimi anni sono stati compiuti importanti progressi sotto il profilo normativo, scientifico ...

In Italia oltre 500mila persone convivono con un   tumore del sangue
Roma. In Italia sono più di 500mila le persone che convivono con una neoplasia del sangue. Ogni anno si aggiungono circa 30mila nuove diagnosi, un dato che fotografa una condizione in costante evoluzione. I numeri parlano chiaro e raccontano una realtà in cui la Ricerca scientifica ha radicalmente cambiato il panorama delle cure: le possibilità di ...