Quale destino attende la civiltà occidentale? Quali sfide l’attendono, quali minacce la minano, quali speranze ancora la animano? A queste domande cercheranno di rispondere studiosi, ricercatori, scienziati e artisti nel simposio online dal titolo “Reimmaginare la civiltà occidentale: fondamenti storici, sfide contemporanee e direzioni future”, promosso dall’Accademia Europea delle Arti e delle Scienze e in programma per il 23 e 24 giugno.
Due giorni di riflessioni interdisciplinari per interrogarsi sulla tenuta culturale, educativa e valoriale dell’Occidente, in un’epoca segnata da frammentazione, tecnologie pervasive e perdita di riferimenti condivisi. Si discuterà di educazione, religione, arte, salute mentale, intelligenza artificiale, partecipazione musicale e molto altro. Lo scopo è chiaro: immaginare, nel pieno di un cambiamento epocale, una nuova traiettoria per una civiltà che, pur radicata nel pensiero classico, cristiano e umanistico, appare oggi alla ricerca di nuovi fondamenti.
Tra gli interventi attesi spicca quello della sassarese Giovanna Dongu, pianista, educatrice e membro dell’Accademia, che il 24 giugno porterà un doppio contributo: una relazione teorica dal titolo “Dal corpo al suono: un approccio didattico sensoriale nell’era digitale”, e una proposta concreta di didattica musicale per l’infanzia, “Sulle tracce dei suoni. Le prime esperienze sonore”. In un tempo dominato dalla virtualizzazione del sapere, Dongu difende con rigore la dimensione sensoriale e corporea della musica: un'educazione che parte dal tatto, dal movimento, dalla vista, per giungere a quella misteriosa intimità che trasforma il suono in emozione.
«Il corpo è uno strumento musicale», spiega Dongu, «con cui toccare il suono, non solo con le dita, ma con il cuore». Un pensiero che richiama una celebre canzone degli Scorpions del 1977, Born to touch your feelings, in cui la musica viene descritta come pura emozione da sfiorare con l’anima.
A coronare l’intervento della musicista sassarese, anche la presentazione della sua composizione originale “Evocazione su Dowland” per chitarra e pianoforte, un ponte tra epoche che restituisce centralità alla fisicità del suono, alla tradizione musicale pre-digitale e al legame profondo tra radici culturali e innovazione artistica.
La partecipazione al simposio è gratuita e aperta a tutti. Per iscriversi e accedere agli incontri online è sufficiente inquadrare il QR code presente nel programma completo. Un'occasione per prendere parte, da protagonisti, a una riflessione collettiva sul presente e sul futuro della nostra civiltà.