Crisi abitativa in Sardegna: il caso Alghero - Case sempre più care (Prima parte)

Alghero, rinomata città turistica della Sardegna, sta vivendo un boom dei prezzi immobiliari che mette in difficoltà i residenti. Il costo medio delle case ad Alghero si aggira attorno ai 2.700 euro al metro quadro, circa il doppio rispetto a Sassari (1.270 €/m²)?. Nel centro storico “catalano” i prezzi hanno superato i 3.000 €/m², con un balzo del +14% in un solo anno?. Zone un tempo popolari sono diventate ambitissime per case-vacanza e B&B: oggi un appartamento vista mare ad Alghero può costare fino a 4-5 mila euro/m²?. In quartieri più periferici i valori scendono (es. ~2.200 €/m² in zona Sant’Agostino) ma anch’essi in forte crescita?.

La tendenza non riguarda solo Alghero. A Cagliari i prezzi medi sono intorno ai 2.400 €/m²?, mentre Olbia – sospinta dallo sviluppo economico e demografico – registra punte di 3.000-4.000 €/m² nelle zone costiere più pregiate??. In queste località “di mare” comprare casa è ormai un lusso per pochi, tanto che la stampa locale parla di “roba da ricchi”?. Al contrario, nei piccoli paesi dell’entroterra sardo il mattone vale pochissimo: borghi semi-spopolati vicino Sassari hanno case in vendita fra i 300 e i 1.000 €/m²?. In alcuni comuni minori i prezzi sono persino in calo (a Muros ~945 €/m², -18% in un anno)?, segno di una domanda ormai inesistente.

Queste enormi differenze territoriali riflettono una realtà drammatica: i centri urbani e costieri della Sardegna vedono salire il costo della vita (trascinato dal mercato immobiliare e dal turismo), mentre le zone interne si svuotano e crollano di valore. Per una giovane coppia di Alghero, acquistare un modesto trilocale di 80 mq significa affrontare una spesa attorno ai 200.000 euro – l’equivalente di oltre 12 anni di uno stipendio medio sardo. Di conseguenza, molti rinunciano a comprare casa e ripiegano sugli affitti, che però seguono la stessa logica: nel centro di Alghero affittare un appartamento può costare 700-800 euro al mese in inverno e il triplo d’estate, quando i proprietari sfruttano la stagione turistica. Chi non può permetterselo è costretto a cercare alloggio altrove o a restare in casa con i genitori ben oltre i trent’anni.

Ad acuire la crisi abitativa contribuisce il bassissimo livello dei salari in Sardegna. L’isola registra retribuzioni tra le più basse d’Italia: il reddito medio annuo per lavoratore dipendente è di appena 16.958 euro, contro una media nazionale di 22.839 euro?. In alcune aree interne si guadagna ancora meno – a Nuoro, ad esempio, circa 14.200 euro l’anno, uno dei dati più bassi del Paese?. Questa differenza è abissale: un lavoratore sardo medio percepisce circa -35% rispetto a un collega del Nord?.

A fronte di stipendi così modesti, il costo della vita locale (beni di consumo, bollette, carburante) non è proporzionalmente più basso. Anzi, vivere su un’isola comporta spesso spese aggiuntive (trasporti, minor concorrenza nei prezzi al dettaglio). Ma è soprattutto il rapporto redditi/casa a essere insostenibile: come visto, comprare un alloggio ad Alghero richiede somme che i salari attuali non consentono di raggiungere nemmeno in decenni di lavoro. Le banche, da parte loro, difficilmente concedono mutui a chi ha contratti precari o entrate troppo basse, creando un circolo vizioso: redditi bassi ? niente mutuo ? si resta in affitto ? affitti alti erodono i risparmi ? impossibile acquistare casa. 

Un indicatore chiave è il price to income ratio: il prezzo mediano di un’abitazione rapportato al reddito annuo disponibile. In Sardegna questo indice ha toccato valori allarmanti. Per molti giovani il sogno di una casa propria sull’isola è diventato irraggiungibile senza l’aiuto economico delle famiglie d’origine. Il potere d’acquisto stagnante (appena +11% in dieci anni, secondo stime 2023)? e l’inflazione recente (caro-energia, caro-carburanti) hanno ulteriormente peggiorato le cose, riducendo il reddito disponibile reale. In sintesi, il divario tra i prezzi immobiliari e i salari locali è sempre più ampio. Chi guadagna 1.200-1.300 euro al mese ad Alghero – retribuzione comune nel turismo o nel commercio – fatica a permettersi anche solo una stanza in affitto, figuriamoci un mutuo. Questa forbice rende i giovani e le famiglie sarde “poveri relativi” a casa loro, pur in assenza di disoccupazione assoluta. È una trappola del benessere apparente: lavorare in una città ricca di turismo come Alghero può significare servire ai tavoli di chi è in vacanza in Sardegna, ma non potersi permettere di viverci dignitosamente tutto l’anno.

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