Il Teatro Verdi si è trasformato in palcoscenico d’eccezione per uno dei capisaldi del repertorio classico: il “Don Quixote” di Marius Petipa, presentato in una nuova veste dalla direttrice artistica Sharon Podesva. Lunedì 23 giugno, davanti a una sala gremita, la DanSoul ha offerto al pubblico sassarese una serata all’insegna della tecnica accademica, del ritmo e dell’eleganza, con applausi fragorosi a ogni chiusura di scena.
Protagonisti assoluti Angelo De Serra nel ruolo di Basilio e Martina Fancellu nei panni di Kitri, interpreti affiatati in un balletto che narra, in tre atti, un episodio delle avventure del cavaliere Don Quixote e del suo scudiero Sancho Panza. Il pubblico ha accompagnato ogni cambio di quadro con calore e partecipazione, catturato dalle sonorità spagnole e dall’energia dei danzatori.
«È un balletto divertentissimo, pieno di virtuosismi, pieno di calore – ha spiegato Podesva –. Proponendolo volevo far conoscere al pubblico la gioia della danza classica e quanto possa essere gradevole una serata così. Non tutti sanno quanto lavoro c’è dietro. Ma portarlo a teatro a Sassari è per me una missione, perché si tratta di capolavori che non devono andare perduti».
La presenza di De Serra ha rappresentato un ritorno significativo: nato artisticamente proprio nella scuola DanSoul, oggi è solista della Complexions Contemporary Ballet di New York. «Sono felicissimo e fiero di essere arrivato in America in una delle più importanti compagnie a livello mondiale, e oggi la mia vita è completamente cambiata – ha raccontato –. Non pensavo di arrivare così lontano e lo devo soprattutto a Sharon, che è degna erede di Jaguse Vrankova. Per questo è sempre un piacere per me ritornare su questo palco, circondato da persone che mi conoscono, che vengono per supportare me e tutti i componenti della DanSoul».
Terminato l’impegno sassarese, De Serra ripartirà verso gli Stati Uniti, dove lo attendono le prove per la tournée della sua compagnia tra Aspen e Santa Fe, prima di trasferirsi in Germania per altri spettacoli.
Il progetto «Il talento torna a casa», sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, riflette appieno lo spirito di questa esperienza. Pensato per rinsaldare il legame tra la Sardegna e il mondo della danza internazionale, mira a creare occasioni di rientro per i giovani talenti formatisi sull’isola, offrendo visibilità, ispirazione e un’opportunità concreta di confronto con il proprio territorio.