È stato presentato ufficialmente a Roma, nella storica cornice del Cinema Farnese Arthouse, il programma della XIX edizione del SalinaDocFest, in calendario dal 15 al 20 luglio 2025 sull’isola di Salina. A illustrare visione e novità di questa edizione è stata Giovanna Taviani, fondatrice e direttrice artistica del festival, accompagnata da un videomessaggio del regista Daniele Vicari, il cui saggio Il cinema, l’immortale ha ispirato uno dei momenti centrali dell’anno: il Manifesto “Il cinema come mestiere dell’immaginario”, un appello per l’alfabetizzazione audiovisiva nelle scuole.
Il documento, scritto da Taviani con critici e cineasti, sarà presentato al pubblico a Salina il 19 luglio e sottoposto a sottoscrizione online. “Siamo entrati nell’era digitale da analfabeti dell’immagine”, ha sottolineato Vicari, ricordando come, nel dopoguerra, “gran parte della popolazione italiana, tra cui i miei nonni, imparò a parlare il linguaggio orale della televisione senza sapere né leggere né scrivere”. Da questa riflessione nasce l’idea di un’educazione visiva come diritto democratico, per formare cittadini in grado di leggere e interpretare le immagini in modo critico e consapevole.
L’edizione 2025 si apre a una dimensione sempre più internazionale. Tra i protagonisti attesi spiccano Oliver Stone, che riceverà il Premio Gruppo Arena e presenterà il suo libro Cercando la luce in dialogo con Silvia Bizio; Jeremy Irons, Ambasciatore FAO e voce del documentario Trashed, riceverà il Premio Irritec per il suo impegno ambientale, mentre Sinéad Cusack sarà premiata con il Lady Wilmar per il suo sguardo artistico al femminile. Lunetta Savino, Agostino Ferrente, Ascanio Celestini e Lidia Ravera riceveranno altri riconoscimenti legati ai temi centrali del festival.
Tra gli eventi speciali, l’anteprima di Trashed, il documentario sull’inquinamento da rifiuti diretto da Candida Brady e interpretato da Irons, seguito da un confronto con il pubblico moderato da Cristina Piccino e con l’intervento di Giulia Giuffré, Sustainability Ambassador di Irritec.
Il Concorso Internazionale del SalinaDocFest proporrà sei documentari in anteprima italiana: Il cassetto segreto di Costanza Quatriglio, Fratelli di culla di Alessandro Piva, No More Trouble di Tommaso Romanelli, L’occhio della gallina di Antonietta De Lillo, Real di Adele Tulli e Tineret di Nicolò Ballante. Le opere concorreranno ai premi Palumbo, MediaFenix e Signum del Pubblico.
Accanto al cinema, il festival offrirà incontri con autori, registi e tecnici del settore presso il Rapa Nui Resort di Santa Marina Salina e al Wine Bar Ravesi di Malfa. Tra gli ospiti attesi, Maricetta Lombardo, Clarissa Cappellani, Daniele Ciprì, Silvia Bizio, Luciana Capretti e Lidia Ravera. Non mancheranno momenti musicali: il concerto di apertura “Pietra a metà” sarà un omaggio a Massimo Troisi e Pino Daniele, mentre la chiusura sarà affidata allo swing dei Patagarri.
In programma anche i restauri di Pino di Francesco Lettieri, Buena Vista Social Club di Wim Wenders e la proiezione de L’Orchestra di Piazza Vittorio. A completare il palinsesto, tre progetti visivi: Replanting Human Beings di Giuseppe La Spada, Vernacolare isolano di Claudio Santini e Through Waters di Cristina Sassayannis.
Tutti gli eventi del SalinaDocFest saranno a ingresso gratuito, nel segno di una cultura inclusiva, partecipata, che unisce immagine e pensiero, territorio e sguardo. In un tempo in cui il linguaggio delle immagini permea ogni aspetto della vita quotidiana, il festival si propone di offrire strumenti per comprenderlo e farne parte. A Salina, dal 15 al 20 luglio, il documentario torna ad essere esperienza viva.