Al Teatro Sant’Eulalia la cultura si fa resistenza: due anteprime letterarie per i dieci anni di Love Sharing

Cagliari si prepara a ospitare, domani mercoledì 18 giugno, un doppio appuntamento che apre idealmente le celebrazioni per il decennale di Love Sharing, il primo festival italiano interamente dedicato alla cultura della pace e della nonviolenza. La cornice è quella suggestiva del Teatro Sant’Eulalia, nel cuore della città vecchia, dove a partire dalle 18 andranno in scena non spettacoli, ma parole pensate e scritte con l’urgenza di chi alla retorica preferisce l’azione civile.

A inaugurare la serata sarà la presentazione del volume Il Dio in cui non credo di Pierpaolo Loi, introdotto dalla prefazione di Laura Tussi e accompagnato da un dialogo con don Marco Lai, direttore della Caritas Diocesana. Non un saggio teologico, ma un’opera che raccoglie scritti attraversati dal filo rosso dell’impegno per la giustizia, per la solidarietà, per la pace. Al centro, la figura luminosa e tragica di Oscar Romero, vescovo martire in un Salvador schiacciato dalla violenza. Loi ne rilegge la vita e l’azione con rigore e passione, per poi passare alla seconda parte del volume, dove riflette sulla possibilità concreta di una spiritualità laica e militante, capace di parlare anche a chi ha perduto la fede ma non la sete di giustizia.

Un’ora più tardi, alle 19, sarà la volta di I partigiani della pace, firmato da Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, con la prefazione di Paolo Ferrero. Un titolo che non è solo evocazione storica, ma richiamo etico e politico. Si parte dall’Appello di Stoccolma del 1950, manifesto contro le armi atomiche, per arrivare all’oggi, tra guerre dimenticate e nuove minacce globali. Il libro intreccia riflessioni, testimonianze, interviste – da Moni Ovadia ad Alex Zanotelli, da Vittorio Agnoletto a tanti altri – e propone la nonviolenza non come utopia residuale, ma come urgenza del presente. A dialogare con gli autori sarà Carlo Bellisai, coordinatore del Movimento Nonviolento Sardegna.

Il festival Love Sharing, realizzato da Theandric Teatro Nonviolento, è più di un contenitore culturale: è un progetto che attraversa arte, formazione, cittadinanza attiva. Nasce nel 2001 dall’incontro tra Gary Brackett e Maria Virginia Siriu, attore e attrice-regista, uniti dalla convinzione che il teatro non debba restare confinato sulla scena, ma debba farsi corpo politico e voce sociale. Ed è proprio questo il filo conduttore del festival: la nonviolenza come pratica quotidiana, come linguaggio educativo, come forma di resistenza.

Dietro ogni pagina che sarà letta e discussa domani c’è una visione del mondo che rifiuta il fatalismo e la rassegnazione. In un tempo che si ostina a vedere nella violenza l’unico esito della storia, Love Sharing rilancia un’altra ipotesi: che la cultura possa ancora educare, commuovere, far pensare, e soprattutto far agire. Non con urla, ma con voce ferma. Con la voce di chi, per cambiare il mondo, ha scelto di non imbracciare fucili, ma parole.

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