Racconto melodrammatico della Terza serata del festival 2025

  La terza serata di Sanremo 2025 si apre sotto i migliori auspici: Carlo Conti inaugura lo show con il suo classico sorriso rassicurante, ma l'entusiasmo si dissolve rapidamente quando lo spettacolo prende una piega che farebbe addormentare persino chi si è nutrito solo di caffè nelle ultime ventiquattro ore. Edoardo Bennato prova a dare una scossa con "Sono solo canzonette", ma la sua energia si disperde in un Ariston che sembra già in modalità soporifera. L'ingresso di Miriam Leone dovrebbe portare un tocco di classe, ma l'inerzia della serata è già impostata su ritmi da cineforum del mercoledì sera. Clara con "Febbre" non scalda, Brunori Sas con "L'albero delle noci" fa riflettere più sulla lentezza della conduzione che sul significato del brano pur allietando la serata con la performance ed il brano che meritano. A spezzare la monotonia arriva Katia Follesa, che prova a ravvivare gli animi con la sua verve, ma è come versare un bicchiere d'acqua nel deserto. Sarah Toscano canta "Amarcord", ma l'unico amarcord che viene in mente è quello dei festival condotti da Pippo Baudo, con meno sbadigli. L'apice del sonno arriva con il bambino prodigio Samuele Parodi: bravissimo, per carità, ma in quel momento molti spettatori a casa lottano con le palpebre pesanti. Massimo Ranieri è un'icona, ma anche lui sembra incastrato in una serata dal ritmo blando, mentre Joan Thiele con "Eco" potrebbe tranquillamente essere usata come colonna sonora per meditazioni zen. Il Teatro Patologico con Dario D'Ambrosi merita rispetto, ma la collocazione nello show non aiuta a tenere viva l'attenzione. A risvegliare momentaneamente il pubblico ci provano Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento con "La mia parola", ma è un fuoco di paglia. Il cast di "Mare Fuori 5" fa il suo ingresso e si ripiomba nel torpore che solo il collegamento con Ermal Meta sembra placare. Noemi porta "Se t’innamori muori", ma qui il rischio è che a morire siano le speranze di una serata più dinamica. Arriva Olly con "Balorda nostalgia" e mai titolo fu più azzeccato: la nostalgia di un Sanremo più brioso è palpabile. Finalmente un momento che vale il prezzo del biglietto: i Duran Duran infiammano l’Ariston, e per dieci minuti il festival diventa un concerto vero. Ma la fiamma si spegne non appena si ritorna alla scaletta standard, con il secondo ingresso di Elettra Lamborghini che, pur sforzandosi di animare la serata, sembra ormai sopraffatta dall'atmosfera sonnolenta.

  I Coma_Cose con "Cuoricini" non aiutano, i Modà con "Non ti dimentico" non accendono scintille, Tony Effe chiede disperatamente aiuto all’autotune con "Damme 'na mano", ma forse servirebbe piuttosto una sveglia. Segue una gag tra Conti, Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa, che avrebbe dovuto essere il momento di rottura… ma si rivela un riempitivo prevedibile. A ridare un briciolo di dignità alla serata è Iva Zanicchi, che con la sua voce potente ricorda a tutti come si fa spettacolo. Ma è solo un’illusione, perché subito dopo si torna al ritmo soporifero con Irama, il collegamento con l'Amerigo Vespucci e la consueta sequenza di ingressi e uscite delle tre co- conduttrici. A notte fonda arriva la Finale delle Nuove Proposte, con Alessandro Cattelan che prova a dare un guizzo di energia. Settembre e Alex Wyse si giocano il titolo, che vince Settembre, ma ormai il pubblico è talmente anestetizzato che la proclamazione del vincitore avviene tra il suono di teste che sbattono sui cuscini. La serata si chiude con l'annuncio della classifica provvisoria dei big in gara stasera, ma a questo punto il Festival ha già segnato un triste record: far rimpiangere i Sanremo di Pippo Baudo, dove non ci si sentiva come in una maratona nel fango. Ed ecco perché ho scelto come foto le tre co-conduttrici in pigiama: diventa il simbolo perfetto della serata. Un’istantanea di un Festival che, almeno in questa terza puntata, ha scelto di cullare il pubblico in un abbraccio soporifero. Più che una competizione musicale, una lunga ninna nanna televisiva.

Spettacolo

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