Forza Italia contro la delibera sulle consulenze: “La Sardegna non è una S.p.A.”

“Altro che Parlamento, altro che Consiglio Regionale. In Sardegna c’è una nuova forma di governo: la governance a sportello, dove ogni problema si risolve con un incarico fiduciario, ogni riforma si scrive su commissione e ogni dissenso si annulla per mancanza di fondi”. Il gruppo consiliare di Forza Italia attacca con durezza la Giunta regionale guidata da Alessandra Todde, denunciando pubblicamente i contenuti della delibera n. 32/63 del 18 giugno, con cui si prevede uno stanziamento di quasi tre milioni di euro in consulenze per il triennio 2025-2027.

“Un record – sottolineano i consiglieri Cocciu, Chessa, Maieli, Marras, Piras e Talanas – che polverizza i limiti precedenti: prima 436 mila euro l’anno, poi saliti a 540 mila, per volare oltre gli 873 mila nel solo 2025 e superare il milione per ciascuno dei due anni successivi”.

Al centro della polemica vi sono le modalità di affidamento degli incarichi e la loro finalità: “In delibera si parla espressamente di testi di legge elettorale e statutaria riscritti da mani esterne, selezionate senza gara, senza dibattito, senza il minimo passaggio consiliare. Il risultato è chiaro: la democrazia diventa un servizio in outsourcing, mentre il Consiglio viene relegato a ruolo cerimoniale. Buono per le foto e le commemorazioni”.

Forza Italia denuncia una gestione accentrata e opaca del potere: “Per la Presidente Todde è evidente che deve essere deciso tutto a porte chiuse, assegnando incarichi diretti come se fossero gadget da fiera”.

Il gruppo azzurro evidenzia anche le contraddizioni sul piano finanziario: “Mentre i gruppi consiliari devono tirare la cinghia perché sotto organico per non potersi permettere nemmeno un collaboratore per consigliere, la Presidenza e gli assessorati reclutano legioni di consulenti con compensi a cinque zeri”.

Nel mirino anche un incarico specifico: “Clamoroso l’incarico da 280 mila euro per due ‘esperti legislativi’, chiamati a scrivere la nuova legge statutaria, ignorando i consiglieri, cioè i rappresentanti diretti dei cittadini”.

“Purtroppo – concludono i consiglieri – la satira si scrive da sola. La Giunta risparmia sulla democrazia per investire su se stessa e la gestione della Sardegna viene affidata a consulenti esterni al Consiglio, come una qualunque pratica legale. Noi di Forza Italia non ci stiamo e diciamo no. Difendiamo il ruolo del Consiglio e il diritto dei cittadini ad essere informati e coinvolti. La Sardegna non è una S.p.A., ma una comunità democratica che merita di essere ascoltata. Scrivere le riforme fondamentali della Regione non può diventare un affare da studio privato, ma un processo pubblico, condiviso e trasparente”.

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