Rafforzare i servizi sociali, migliorare la rete tra enti pubblici e privato sociale, promuovere un approccio integrato e multidisciplinare al contrasto della povertà. Sono questi i cardini dell’Atto di programmazione regionale per il triennio 2024-2026, approvato dalla Giunta e collegato agli indirizzi strategici del Piano nazionale Povertà.
“La Regione Sardegna – ha spiegato l’assessore della Sanità, Giorgia Bartolazzi – ha ritenuto opportuno, sulla base delle specificità sociodemografiche ed economiche, nonché del quadro di gestione delle politiche sociali a livello regionale, di indirizzare la programmazione verso un rafforzamento degli standard definiti a livello nazionale dal Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà. Questa Giunta ha aumentato le risorse destinate al contrasto alla povertà di oltre 10 milioni e sta procedendo con una programmazione integrata e complementare a quella nazionale”.
L’approvazione del documento giunge al termine di un percorso partecipato: “Il Piano è stato vagliato nella sede del Tavolo permanente regionale per l’attuazione delle misure di contrasto alla povertà, che il 20 giugno ha espresso il suo parere favorevole”, ha sottolineato Bartolazzi.
Il Tavolo regionale, articolazione locale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, include Anci Sardegna, i tre enti capofila degli Ambiti Plus con la più alta presenza di persone in condizioni di grave marginalità, l’Alleanza contro le povertà e le associazioni datoriali di categoria. “In occasione della discussione del Piano, la partecipazione al Tavolo è stata estesa anche ai componenti dell’Osservatorio regionale sulla povertà, all’Ordine degli Assistenti sociali della Sardegna, a un rappresentante INPS regionale, alla Caritas Sardegna, al Banco Alimentare della Sardegna, al referente regionale di Banca Mondiale e al referente regionale dell’Assistenza Tecnica del Piano Nazionale Inclusione”, ha aggiunto l’assessore.
Il documento tiene conto anche degli incontri bilaterali con tutti gli Ambiti Plus, condotti nei mesi precedenti, con l’obiettivo di mappare criticità e priorità d’intervento, e di rafforzare l’integrazione con altri programmi a finalità convergenti.
Nel dettaglio, l’atto di programmazione recepisce le indicazioni contenute nel Piano Povertà nazionale, che attraverso la definizione progressiva dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) stabilisce gli standard minimi da garantire su tutto il territorio. Tra gli interventi finanziati con il Fondo Povertà, particolare rilievo assumono quelli destinati all’assistenza domiciliare integrata e al sostegno delle persone in povertà estrema o senza fissa dimora, integrabili con risorse regionali, nazionali e comunitarie, comprese quelle del Piano Nazionale Inclusione 2021-2027 e del PNRR.
“Il documento definisce gli ambiti di rafforzamento delle azioni sulla base dello stato di attuazione degli interventi, anche in un’ottica integrata con programmi aventi le stesse finalità”, ha sottolineato ancora Bartolazzi.
Il Piano dovrà ora essere trasmesso al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali entro il 4 luglio 2025, in osservanza dei tempi fissati dal decreto attuativo nazionale, che prevede un termine massimo di 60 giorni dalla sua emanazione per la presentazione dei documenti da parte delle Regioni.