Prima la segnalazione del Centro Studi Agricli, poi l'intervento della Regione, ora la presa di posizione ufficiale di CIA e Confagricoltura. La dermatite nodulare contagiosa dei bovini, comparsa in un allevamento tra Nuoro e Orani, si sta trasformando in un’emergenza sanitaria e politica. Una corsa a rincorrere soluzioni, mentre il virus avanza.
La CIA Sardegna, con una nota diffusa nelle ultime ore, parla chiaro: «Intervenire immediatamente per fronteggiare l'emergenza e bloccare la diffusione del virus della dermatite bovina, attuare le misure di prevenzione per mettere al sicuro gli allevamenti non colpiti, stanziare le risorse economiche necessarie a risarcire in tempi brevissimi gli allevatori danneggiati dal virus».
Il sindacato agricolo punta il dito anche contro i ritardi strutturali: «Chiediamo alla Regione e a tutte le istituzioni di attuare con la massima urgenza le misure necessarie ad affrontare la situazione che potrebbe danneggiare un settore già duramente colpito negli scorsi anni dalle varie epizoozie, dalle mancate movimentazioni oltre che dai problemi legati al trasporto dei capi oltre Sardegna».
E l’amarezza emerge netta: «Ci troviamo a rincorrere soluzioni per salvaguardare un comparto che solo nell'ultimo periodo stava intravvedendo uno spiraglio di luce».
Tra le richieste: utilizzo immediato di repellenti, disinfezione degli allevamenti, intensificazione dei controlli nei porti, ma soprattutto un cambio di rotta nella sanità veterinaria. «È più che mai impellente che i servizi veterinari si riapproprino del ruolo di prevenzione e cura negli allevamenti, ruolo ultimamente appesantito dai troppi controlli burocratici».
Anche Confagricoltura rompe il silenzio e, dopo la Regione, interviene a gamba tesa. «Quando si ha a che fare con emergenze sanitarie come quella registrata ieri in un allevamento di bovini tra i territori di Nuoro e Orani, sono due i passaggi che accompagnano la buona riuscita degli interventi veterinari: la celerità delle azioni di contenimento e contagio e il tracciamento del caso zero attraverso cui definirne l’origine di arrivo», afferma il presidente regionale Stefano Taras.
Da qui la richiesta urgente: «Chiediamo alla Regione Sardegna la rapida istituzione di una task force tra Assessorato e Ministero della Salute che, in ottima sinergia, possa operare e dare le risposte necessarie a un comparto meritevole di attenzioni immediate».
E mentre le associazioni di categoria si muovono in blocco, resta sullo sfondo un dato che nessuno può ignorare: si è perso tempo. E quando il virus corre, ogni ritardo si paga due volte.