Le parole sono affilate come rasoi. E arrivano a giochi conclusi, quando sulla sabbia della Beach Arena si sono già dissolte le ultime orme dei beachers, ma non le polemiche. Stavolta a parlare è Fratelli d’Italia, con un comunicato che non fa sconti a nessuno e rimette al centro della scena la discussa vicenda dei 144.000 euro stanziati dalla Fondazione Alghero per la tappa della Supercoppa italiana di Beach Soccer. “Tre giorni di beach soccer, 144mila euro di contributi. Lo scorso anno, con appena 20mila euro, Alghero ha ospitato una doppia tappa internazionale di ben altro livello: Mondiale per club e Campionato europeo per nazionali, che per due settimane hanno portato sport, turismo e visibilità alla nostra città. Oggi, invece, ci ritroviamo con un investimento sette volte superiore e un ritorno oggettivamente inferiore.”
Così si apre la dichiarazione del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Pino Cardi, che non si limita a contestare l’entità del contributo, ma punta il dito contro l’intera impostazione dell’operazione.
“Non è solo un tema di costi, ma di metodo. Manca una strategia, manca una coerenza nelle scelte, manca un disegno promozionale degno di questo nome. Alghero ha dimostrato di saper ospitare grandi eventi, ma ha bisogno di una visione chiara. Sostenere lo sport è un obiettivo giusto, ma senza sprechi, senza favoritismi, senza improvvisazioni.” Difficile dargli torto sul piano della coerenza: se negli anni passati eventi di respiro internazionale sono stati sostenuti con somme ben più contenute, la cifra destinata quest’anno alla Supercoppa, un torneo nazionale per club, continua a sembrare spropositata anche a chi dello sport fa una bandiera. La Fondazione ha difeso l’investimento in termini di visibilità, marketing e indotto, ma la prova dei fatti – almeno secondo FdI – non ha restituito quanto promesso.
“Ora chiederemo puntualmente i risultati di questo investimento. Chiediamo trasparenza su quali risultati siano stati ottenuti in termini di pubblico, presenze turistiche e copertura mediatica. Specialmente su questo dato abbiamo parecchie perplessità: ad oggi ci consta un deludente risultato di share per l’emittente televisiva che ha ospitato la diretta della manifestazione. Basta con i contributi di denaro pubblico i cui effetti non vengono valutati.” Parole pesanti, che riportano la questione su un terreno politico solido: quello della rendicontazione, della trasparenza e del buon senso amministrativo. Il tono è secco, non c’è spazio per i compromessi, né per le diplomazie: “basta con i contributi di denaro pubblico i cui effetti non vengono valutati” è una frase che pesa più del budget della manifestazione. Ora la palla – o meglio, il pallone – torna nelle mani dell’amministrazione. Ma l’eco della sabbia alzata dalla Supercoppa, più che sportiva, rischia di tornare addosso a livello politico.