«Dopo tutti questi anni, la destra dimostra
ancora una volta di non avere né idee né progetti per il futuro della
Sardegna. Truzzu promette che metterà mano al Piano paesaggistico
regionale, ma sappia che fallirà come hanno fallito i suoi
predecessori». Lo dice Renato Soru, a margine del confronto tra
candidati presidente ospitato dalla Confindustria della Sardegna
meridionale.
«Dal 2006 a oggi - dice ancora il candidato presidente della Coalizione
sarda -, l’unica idea di sviluppo possibile del centrodestra è quella di
eliminare il PPR per aprire finalmente la porta alla speculazione
edilizia e al sacco delle coste. Tutti i candidati prima di Truzzu hanno
fatto campagna elettorale dicendo che sarebbe stata la prima cosa da
fare, ma non ci sono riusciti ed è ancora lì, com’è stato approvato nel
2006. Truzzu utilizza parole diverse, meno roboanti, l’ha fatto anche
oggi.
Dice che condivide che il nostro primo asset è il nostro
territorio, ma poi gira e rigira la sostanza è sempre quella: il PPR non
va bene.»
«Non dice però, Truzzu, che la vera colpa del blocco dello sviluppo è
loro. Il PPR infatti non è una serie di vincoli – ricorda il candidato
-, ma è l’idea di un modello di sviluppo diverso: vivere e convivere con
la fascia costiera, con la sua natura, in maniera più semplice,
consapevole e sostenibile per il futuro. Dalla sua approvazione sono
sono passati 17 anni e non è stato ancora attuato nella sua completezza.
Per farlo, ci vogliono i Piani urbanistici comunali, che devono seguire
le faticose procedure di una legge urbanistica del 1989. È questo il
vero collo di bottiglia ma Truzzu non dice che nessuno, comprese le
giunte Cappellacci e Solinas, è mai riuscito ad approvare una nuova
legge urbanistica. Per cui, in tanti Comuni non riescono, o spesso non
vogliono, approvare il PUC perché dimostrerebbe che non ci sono più
cubature per costruire.»
«Io – dice ancora Renato Soru - credo, ma come me tanti cittadini che
hanno compreso e protetto questo Piano in una sorta di coscienza
sedimentata, che il Piano paesaggistico abbia avuto un grande ruolo
positivo. Non ha penalizzato l’edilizia, come invece dicevano i
detrattori e ha preservato il grande valore, anche economico, delle
nostre coste. Se paragono le potenzialità turistiche delle coste della
Sicilia e quelle della Sardegna, credo che noi abbiamo un vantaggio di
lungo periodo che la Sicilia non ha, legato alle trasformazioni del tipo
di turismo e alla necessità della qualità ambientale e della fruizione
della bellezza del paesaggio e della natura, che erano seriamente messi
in pericolo.»
«Insieme alla scarsità di proposte, è altrettanto evidente che il
centrodestra abbia individuato nella mia candidatura l’unica possibile
minaccia per una riconferma degli stessi assessori e consiglieri
regionali che hanno malgovernato la Sardegna negli ultimi cinque anni.
La realtà è che siamo vicini a Truzzu nei sondaggi veri, non in quelli
taroccati proposti in questi giorni, e siamo l’unica chance di vincere e
far risvegliare dal torpore la Sardegna. Ormai hanno smesso di attaccare
Todde, potete leggerlo su tutti i giornali e vederlo alla tv. Tutta la
loro attenzione si è spostata su di noi. Questo – conclude Renato Soru -
dimostra che se c’è un voto utile, è quello per noi: siamo l’unica
alternativa al centrodestra e l’unico voto davvero utile per la
Sardegna.»