Una mattina limpida e solenne ha accolto a Oristano le celebrazioni per il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. Nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, l’Arcivescovo Metropolita di Oristano, Monsignor Roberto Carboni, ha celebrato la Santa Messa in memoria dei caduti di tutte le guerre.
Nell’omelia, Monsignor Carboni ha ricordato che la storia d’Italia vive anche nelle sue ferite. Ha invitato a pregare per quanti hanno perso la vita “in ogni luogo del mondo dove la pace è ancora un sogno difficile”, e ha ammonito contro “la logica del più forte”, che continua a generare odio e vendetta. Citando Benedetto XVI e Paolo VI, ha richiamato la necessità di costruire la pace “nei cuori, prima che nei trattati”.
Terminata la funzione religiosa, le autorità civili e militari si sono spostate nella nuova piazza Mariano IV, dove si è svolta la cerimonia militare. L’Alzabandiera ha aperto la commemorazione, seguita dalla deposizione di una corona d’alloro davanti al monumento ai Caduti per la Patria, da parte del Prefetto Salvatore Angieri, del Sindaco di Oristano e del Presidente della Provincia.
Sono stati poi letti i messaggi del Presidente della Repubblica e del Ministro della Difesa. Il primo, affidato al Prefetto Angieri, ha richiamato il valore dell’unità nazionale come fondamento della democrazia e della libertà conquistate con il sacrificio di molti. Il secondo, letto dal Colonnello Vito Marra, Comandante del V Reggimento Genio Guastatori di Macomer, ha espresso la gratitudine dello Stato alle Forze Armate impegnate in patria e all’estero.
A chiudere la cerimonia, l’esibizione del Coro interforze “San Michele Arcangelo”, che ha intonato l’Inno d’Italia. La piazza, colma di divise, Gonfaloni e cittadini, ha osservato in silenzio il passaggio della memoria. Un silenzio che, più di ogni discorso, ha ricordato che la patria non è retorica: è sacrificio, e responsabilità.