Sul caso dell’incontro tra la presidente Alessandra Todde e gli studenti scoppia un nuovo fronte. Dopo la smentita della dirigente scolastica e dello staff regionale, arriva la replica del movimento Sardegna Chiama Sardegna.
«I comunicati della Dirigente e dello staff Todde non smentiscono, e quindi confermano l’autenticità della nostra denuncia» affermano.
Il movimento sostiene di aver basato la propria segnalazione su un documento ufficiale inviato ai docenti. Nero su bianco sarebbero riportate istruzioni precise: «NO quesiti politici e strumentalizzazioni. NO vicende giudiziarie» e l’obbligo di condividere le domande con il responsabile della comunicazione della Presidente.
«Non si tratta di interpretazioni, ma di istruzioni scritte. Molti studenti voteranno già alle prossime elezioni. Trattarli come spettatori passivi, con domande approvate dallo staff, significa svilire il loro ruolo di cittadini» proseguono da Sardegna Chiama Sardegna.
L’attacco non risparmia ironia: «Appare amaramente ironico che una Presidente abbia bisogno di prepararsi le risposte in anticipo, quando i ragazzi di quinta che tra pochi mesi affronteranno la maturità dovranno argomentare su un tema estratto a sorte».
Poi l’affondo alla destra: «Troviamo paradossale che proprio la destra si insinui nella scia della nostra segnalazione con tanto di annunci di interrogazioni parlamentari, quando Giorgia Meloni dichiara pubblicamente di non voler mai parlare con la stampa. Non siete nella posizione di muovere critiche».
La conclusione è un richiamo al principio: «Chi decide cosa è politico e cosa non lo è? Stabilire quei confini significa controllare la voce degli studenti. La scuola deve essere palestra di democrazia e confronto, non passerella di propaganda».