Jerzu, Bosa, Orosei, Osilo, Pattada, Borore, Cardedu, Giave, Tortolì. Il bollettino del 28 luglio parla chiaro: la Sardegna brucia. Ancora. E peggio di prima. In un solo giorno il Corpo forestale ha contato 42 incendi, di cui 13 talmente gravi da richiedere l’intervento dei mezzi aerei della flotta regionale e nazionale. Canadair, elicotteri Super Puma, volontari, barracelli, Forestas, Vigili del Fuoco. Tutti in campo. Ma le fiamme, in troppi casi, hanno avuto la meglio.
A Villacidro, località Cabriolo, il fuoco ha preso vita nel pomeriggio. Il Corpo forestale è intervenuto con l’elicottero della base di Villasalto e il coordinamento del D.O.S. di zona. A terra la squadra Forestas di Villacidro-Centro Urbano ha combattuto metro dopo metro.
Ma non era che l’inizio.
A Orosei, in località Su Golleddu, la situazione è ancora peggiore. Tre Canadair da Olbia, più gli elicotteri delle basi di Sorgono e Alà dei Sardi. Otto squadre Forestas, due dei Vigili del Fuoco, e il GAUF di Nuoro. Eppure l’incendio è ancora in corso.
A Pattada, in località Riu de Bantine, l’elicottero da Anela ha affiancato il personale della Forestale, con l’aiuto dei barracelli. Quattro squadre Forestas a contenere un fronte complicato.
Ad Osilo, in località Sa Perda Biancas Canu, stesso copione. Due Canadair da Olbia, elicotteri Super Puma da Fenosu e Limbara, forestali da mezza provincia, Vigili del Fuoco da Sassari e Alghero, squadre Forestas da Putifigari a Chiaramonti. E anche i volontari Osilensi in campo. Ma l’incendio resta aperto.
A Tortolì, Cardedu (doppio fronte: Ponte San Paolo e Costa Iba), Villasimius, Borore, Giave, Carbonia e Jerzu – il quadro non cambia. Interventi massicci, Canadair da Ciampino, elicotteri militari da Decimomannu e persino l’Esercito in volo. Squadre stremate, turni senza fine. E il vento che complica tutto.
A Bosa, località Santa Giusta, nuovo rogo nel tardo pomeriggio. In azione la Forestale con l’elicottero della base locale, i Vigili del Fuoco di Cuglieri, squadre Forestas e barracelli. La città aveva già visto le fiamme sfiorare le case poche ore prima, in località S’Ancaturra.
Il presidente del Centro Studi Agricoli, Tore Piana, aveva parlato di un “progetto criminale contro la Sardegna”. Dopo un giorno così, difficile dargli torto. Perché qui non si parla più di singoli roghi. Ma di una guerra quotidiana, che svuota le campagne, cancella il verde e mette a rischio vite e paesi.
E mentre la politica promette, la Sardegna combatte. Con le pale, con l’acqua, con l’aria. Ma spesso, da sola.