La Torre del Prezzemolo, con oltre seicento anni di storia alle spalle, si presenta oggi come un esempio emblematico di come un intervento di "messa in sicurezza", se mal condotto, possa trasformarsi in una vera e propria deturpazione. Il lavoro svolto, pur necessario per la conservazione della struttura, è stato ampiamente criticato per la sua resa estetica "brutta da vedersi pubblicamente".
Questo caso solleva interrogativi cruciali sulla competenza degli esecutori e sulla loro sensibilità nei confronti di un bene culturale così significativo. La salvaguardia del patrimonio non può limitarsi alla mera stabilità strutturale; essa deve necessariamente includere il rispetto dell'identità storica e dell'impatto visivo dell'opera.
Il danno lamentato non è solo fisico, ma anche simbolico. Un intervento che sfigura un monumento storico rischia di allontanare la comunità dal proprio patrimonio, anziché rafforzarne il legame. La vicenda della Torre del Prezzemolo evidenzia come l'incompetenza in questo settore non sia una semplice mancanza tecnica, ma una grave carenza di visione e di rispetto per il valore intrinseco della storia e della bellezza.