Cagliari, arrestato operaio 38enne: scaricava centinaia di file pedopornografici dalla rete aziendale

Utilizzava la rete informatica dell’azienda multinazionale per cui lavorava per scaricare materiale pedopornografico. È quanto hanno accertato gli agenti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale, che hanno arrestato un 38enne residente a Cagliari. L’uomo è stato condotto nel carcere di Uta dopo una perquisizione che ha interessato sia la sua abitazione che il luogo di lavoro.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’operaio avrebbe scaricato centinaia di file proibiti, tra cui almeno 428 video contenenti immagini e filmati con esplicite scene di abusi su minori, alcuni dei quali di età compresa tra i cinque e gli otto anni. Il materiale era archiviato in diversi dispositivi di memoria digitale, che sono stati sequestrati per ulteriori accertamenti tecnici.

L’indagine, tuttora in corso, si inserisce in un più ampio contesto investigativo nazionale che coinvolge diverse procure della Repubblica e che si avvale della collaborazione del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) e dell’Interpol attraverso la piattaforma ICSE (International Child Sexual Exploitation database), allo scopo di identificare le vittime e ricostruirne provenienza e identità.

Le indagini sono state coordinate dal dirigente della Polizia Postale di Cagliari, Francesco Greco, che conferma la prosecuzione delle attività di monitoraggio e contrasto alla diffusione di materiale illecito in rete: «L’uso improprio delle reti aziendali per scopi criminali rappresenta un ulteriore aggravante. Continueremo a lavorare senza sosta per tutelare i minori e assicurare alla giustizia i responsabili».

L’arresto, avvenuto proprio nel giorno in cui ricorre la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, è il decimo eseguito dagli agenti del Compartimento di Cagliari in poco più di un anno: otto nel 2024, due nei primi mesi del 2025. Un dato che conferma, purtroppo, l’attualità e la gravità del fenomeno, e la necessità di mantenere alta la soglia d’attenzione, anche attraverso il rafforzamento dei presìdi informatici e la collaborazione tra forze dell’ordine, enti internazionali e società private.

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